Il prossimo 25 Aprile, in occasione del 78simo anniversario della Liberazione del Paese dall’oppressione nazifascista, la cittadinanza è invitata a partecipare al consueto appuntamento organizzato dalla sezione ANPI Locri-Gerace, con il patrocinio della Città di Locri, presso il Monumento ai Caduti delle due Guerre Mondiali, alle ore dieci di fronte al Palazzo comunale.
Doveroso mantenere il ricordo di quanto successo solo poche generazioni fa, oggi costantemente esposto a pericolose derive negazioniste e a revisionismi sempre più legittimati e diffusi, talvolta, dalle stesse istituzioni. Sebbene gli episodi di Resistenza, per ovvie ragioni storiche, siano stati limitati –ma non assenti– nel territorio reggino, decine di locresi e centinaia di locridei sono stati attivi e attive nel centro-nord Italia in formazioni dei più diversi orientamenti, a testimonianza della pluralità del movimento partigiano. Tra essi anche gli IMI –internati militari italiani- 600.000 combattenti leali al Paese che subirono per primi il caos istituzionale dell’otto settembre, in una nazione dilaniata dalla dittatura fascista e che andava incontro a pagine ancora più cupe della sua storia con la divisione tra Regno del Sud e RSI. La Resistenza, spesso disprezzata, ridotta a banditismo, minimizzata nella sua portata testimonia, invece, la volontà di riscatto di un intero popolo, dopo due decenni di cessazione di ogni libertà culminati con l’alleanza al fianco del nazismo.
In questo processo, troppo a lungo è stata sottovalutata la fattiva partecipazione di partigiani e partigiane del Sud. In occasione della deposizione della corona di fiori ai caduti al monumento Ara Patriae di Locri, agli interventi istituzionali seguirà un momento di riflessione con letture resistenti, a cura di Armando Panetta e Marco Mittica del Teatro Gruppo Spontaneo. Successivamente il giovane trombettista Alberto Filippone, studente dell’IC “Cinque Martiri di Gerace”, eseguirà il Silenzio.
A seguire verrà reso omaggio ad Antonio Gramsci, presso la via ad egli dedicata, politico ed intellettuale antifascista, padre del concetto di egemonia e di visionarie pagine sulla struttura sociale del Meridione, morto a causa delle persecuzioni subite dal regime , come migliaia di altri, in quanto testa pensante, critica e non allineata.