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Anno giudiziario Reggio Calabria, focus sulla ‘ndrangheta, Bombardieri: “Contro le cosche serve potenziare strumento intercettazioni”

La ‘Ndrangheta sta approfittando anche del post pandemia. “Sempre maggiore e` il pericolo che la ‘Ndrangheta penetri nel tessuto sociale in un contesto economico fortemente indebolito dai postumi dell’emergenza sanitaria per il Covid-19. Per altro verso, e` indubbio che le organizzazioni criminali possano essere attratte dai cospicui finanziamenti che, a livello nazionale e comunitario, saranno erogati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Lo scrive il procuratore capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri nella relazione presentata in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

“La risposta istituzionale ad un fenomeno criminale di cosi` imponente portata – prosegue il magistrato – deve essere, conseguentemente, la più seria ed efficace possibile. Per tali motivi, già negli anni passati e` stata segnalata l’impellente ed improcrastinabile necessita` di un maggiore investimento in forze di polizia giudiziaria, che consenta di dare seguito, sistematico, senza soste e senza interruzioni, alle operazioni giudiziarie che, pure, continuano ad indebolire ed a minare la forza della ‘Ndrangheta”.

Ecco perché, per il procuratore di Reggio Calabria “la costante affermazione, anche a livello politico nazionale, secondo cui la ‘Ndrangheta costituisce l’emergenza criminale più grave del nostro Paese, deve avere come conseguenza concreta un complessivo potenziamento di tutte le strutture dello Stato che contrastano tale pervasivo fenomeno criminale”.

Un potenziamento che dovrebbe riguardare non solo la polizia giudiziaria ma anche le intercettazioni: “Si tratta – scrive Bombardieri – di un settore nevralgico per ogni Procura della Repubblica, essendo le intercettazioni (telefoniche, ambientali e telematiche) un fondamentale ed insostituibile strumento investigativo, oggi più che mai strategico per la ricerca della prova, specie (ma non soltanto) nei procedimenti di criminalità organizzata”. Nella relazione Bombardieri ricorda anche che sono oltre 24 le tonnellate di cocaina che l’anno scorso sono state sequestrate dalla guardia di finanza nel porto di Gioia Tauro. A queste bisogna aggiungere altri 2227 chili di cocaina e 5190 chili di marijuana sequestrati, sempre al porto, dai carabinieri.

“I sodalizi criminali attivi nella provincia di Reggio Calabria – scrive il magistrato – hanno da tempo raggiunto una posizione di predominio assoluto sia a livello nazionale che internazionale, nel settore del traffico di sostanze stupefacenti. Nel periodo in esame i sequestri di cocaina nel porto di Gioia Tauro hanno raggiunto livelli mai visti prima, con carichi sempre occultati all’interno di container provenienti dal Sud America. Tale tendenza criminale trova anche riscontro nella collaborazione di questa Direzione distrettuale antimafia che viene negli ultimi tempi, sempre più, sollecitata dalle autorità giudiziarie di altri Paesi, europei ed extraeuropei, a collaborazioni investigative. Anche quest’anno numerose e rilevanti sono le esperienze di questo ufficio nella cooperazione internazionale nella lotta alla ‘Ndrangheta, ed in tale ambito ha trovato conferma il grande sforzo compiuto da Eurojust nel coordinamento tra le autorità giudiziarie di vari Stati europei ed anche con stati extraeuropei”. C

ome già affermato all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022, il procuratore capo parla anche del fenomeno mafioso in riva allo Stretto: “La ‘Ndrangheta dispone di un’allarmante capacita` di diventare soggetto incluso ed inclusivo nella classe dirigente reggina, in linea con la sua notoria tendenza ad individuare piani e spazi di interlocuzione con le istituzioni ed i principali soggetti economici e sociali della città”.

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