“Il primato dei Bronzi di Riace è nella loro stessa natura estetica, come la Gioconda di Leonardo, ma dipende anche da ciò che si intende farne. La loro persistente presenza a Reggio rende la Calabria una capitale e c’è una scuola di pensiero secondo la quale devono stare in eterno qui, senza mai muoversi”. Così il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, rispondendo a Reggio Calabria ad una domanda dei giornalisti su quanto affermato ieri dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, secondo il quale “i Bronzi di Riace rappresentano un primato assoluto e dovrebbero essere un attrattore culturale per tutto il Paese”.
“Sul fatto che i Bronzi devono stare a Reggio – ha aggiunto Sgarbi – io non voglio pronunciarmi. Parlerò con il presidente Occhiuto per valutare come l’importanza dei Bronzi nel mondo possa corrispondere effettivamente alla parola ‘mondo’. Non devo dire niente di più. Già ho avuto polemiche inutili su una semplice ipotesi che poi non è stata portata a compimento. I Bronzi sono a Reggio Calabria esattamente da quarant’anni. Da quando l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, li fece diventare italiani, e poi mondiali, proprio nel senso che intende Occhiuto. Un atto che penso deve fare riflettere. Che debba essere ripetuto, non voglio dirlo. Ma certamente il presidente Occhiuto ha detto una cosa in merito alla quale si può cominciare a pensare ad un incontro tra la Regione Calabria, intesa come la rappresentante dei calabresi, e lo Stato, che non può essere né minaccioso, né può ostentare la prepotenza del potere centrale rispetto alla volontà popolare”.
“Occorre che sia proprio il popolo a decidere – ha concluso il sottosegretario alla Cultura – qual è il modo migliore per valorizzare i Bronzi. Ed è di questo che parleremo con il presidente Occhiuto”.