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“Caso Miramare”, Morisani (Stanza101): “Dimissioni unica via dignitosa”

In una città in cui la Politica è stata mutilata e mortificata da un decennio di ignavia amministrativa, la sentenza di condanna – che conferma anche in appello la grave responsabilità della giunta Falcomatà nella vicenda Miramare – riapre il dibattito che già con la vicenda brogli elettorali aveva palesato la illegittima presenza di questa amministrazione nelle sale di Palazzo San Giorgio.

Va però sottolineato come la responsabilità politica, per sua stessa definizione e prestigio, non può rimanere recintata nel peso e contrappeso di vicende e pronunce giudiziarie. Può risultare fuorviante l’arzigogolante discutere se una condanna si ponga sotto o sopra un limite temporale che ne determini automatiche conseguenze con caduta di eletti e sindaci. Non può interessare se il reato sia quello di peculato, o interesse in atti pubblici, o turbativa d’asta e così via… non può interessare quanti deceduti o allettati abbiano votato e come si siamo recati alle urne né tantomeno chi come e quando verrà condannato… Il dibattito deve tornare all’aspetto politico! È, infatti, solo in questo contesto che si determina con chiarezza inequivocabile il peso di una democrazia sfregiata con i gravissimi brogli elettorali da un’amministrazione pubblica che già nella vicenda Miramare aveva assunto comportamenti rilevanti come se agisse alla stregua di un soggetto privato. Un modus operandi in spregio ad ogni elementare norma di buona amministrazione, reiterato in tanti casi come quello dei murales o della festa di compleanno al Castello aragonese.

Una città che galleggia sui rifiuti e affoga in annosi problemi, un territorio abbandonato e con decine di opere e cantieri fermi senza un perché, con centinaia di milioni di finanziamenti scomparsi, con un aeroporto ed un porto chiusi al traffico, ma soprattutto un popolo che vive l’incalcolabile sofferenza dell’esodo di migliaia di giovani che emigrano in cerca di futuro. No, non sono i mesi o gli anni impegnati dalla magistratura per fare il suo dovuto e prezioso corso che devono mandarvi a casa, ma è la Politica che, per sua naturale vocazione, ha il compito di aprire in entrata le porte dei prestigiosi palazzi del governo cittadino, parimenti ha l’irrinunciabile onere di chiuderli alle spalle di chi in questi ultimi anni ha presenziato in maniera abusiva! Questa è la reale condanna per la reiterata mancanza di responsabilità istituzionale che la sinistra ha esercitato credendo che a Reggio, come si usa dire, “tutto il mondo è frittole…”.

Chiediamo al centrosinistra un barlume di dignità che rimarchi quello scatto d’orgoglio del centrodestra municipale di poco meno di due lustri addietro. Chiediamo ad un centrosinistra avvezzo agli imbrogli di ritrovare il prestigio e l’autorevolezza che compete alla politica quale facoltà principe tra i poteri dello Stato. Sarebbe oltremodo opportunista e disonorevole attendere un terzo grado di giudizio, rincorrendo una cronologia di termine di legislatura pur di restare, sulle macerie di questa città, speranzoso di un “qualsivoglia collocazione di comodo” nel proprio partito”. Lo afferma in una nota Pasquale Morisani, per il movimento #AmaReggio/Stanza101. 

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