È iniziata l’esercitazione nazionale sul rischio sismico ”Sisma dello Stretto 2022”, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le Regioni Calabria e Siciliana, le prefetture-Utg di Reggio Calabria e di Messina, in collaborazione con le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale di Protezione civile. Dopo la simulazione della scossa di terremoto di magnitudo 6.0, con epicentro Stretto di Messina delle ore 10, si è proceduto a convocare il Comitato operativo presso la sede del Dipartimento a Roma, per seguire l’evoluzione dello scenario esercitativo. All’incontro ha partecipato anche il ministro per le Politiche del mare e per il Sud, Nello Musumeci, che ha seguito l’esercitazione in rappresentanza del governo.
Uno degli obiettivi dell’esercitazione è saggiare anche il sistema di allarme pubblico IT-alert, un file di messaggistica che stamattina e’ stato ricevuto da moltissimi cittadini reggini sui telefoni cellulari. In tanti hanno ricevuto l’avviso scritto, preceduto da un modello di suoneria molto simile allo squillo delle sirene. Il messaggio, che è stato inviato a coloro i quali si trovano nella zona interessata dall’emergenza, reca informazioni sullo scenario di rischio e le relative misure di autoprotezione da adottare rapidamente.
”Porto al Comitato operativo – ha dichiarato il ministro Musumeci – il saluto e l’apprezzamento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di tutto il governo. Un’esercitazione come questa testimonia la vitalità del Dipartimento di Protezione Civile e l’attenzione che viene riservata ad una materia che non può essere affrontata soltanto per un dovere di calendario. Se tutti, infatti, comprendessero sul territorio quanto sia importante avere un efficiente servizio di protezione civile comunale, provinciale e regionale, credo che restituiremmo a gran parte della popolazione quella necessaria serenità di cui si ha bisogno”.
”Le esercitazioni rappresentano una fase fondamentale – ha dichiarato il capo dipartimento Fabrizio Curcio – perché ci consentono di testare il sistema di protezione civile e i sistemi di coordinamento sul territorio”.