“Dal capogruppo protempore del M5S a Palazzo Campanella è arrivata una reazione scomposta rispetto a quanto da me dichiarato e sottolineato in merito allo “spernacchiamento” in atto dei principi e dei valori in teoria insiti nel M5S da parte del Gruppo regionale.
Il mancato taglio degli stipendi, la stuola di portaborse da 350mila euro l’anno, i vari Co.co.co. assunti senza titoli, sono un dato facilmente (e tristemente) riscontrabile.
Così come è riscontrabile dal resoconto della seduta consiliare dello scorso 19 aprile che Tavernise si sia detto favorevole al raddoppio dell’inceneritore di Gioia Tauro, arrivando ad attaccare dai microfoni dell’aula il sindaco Aldo Alessio.
Memoria corta? Probabilmente tale posizione politica è risultata scomoda, alla luce della lotta al termovalorizzatore di Roma fatta da Conte e Raggi, e ha dovuto fare dietrofront. Ad esserne lieti saranno, senz’altro, i cittadini gioiesi che si ritrovano, come per magia, un alleato in più.
Cambiare opinione è assai legittimo, come quando Tavernise dopo essere rimasto fuori dal Consiglio regionale nel 2020 e aver perso il ricorso al Tar tentò l’approdo con Tesoro Calabria di Carlo Tansi, formazione politica all’epoca in pompa magna.
Forse dal capogruppo protempore di una forza “neofita” di Palazzo Campanella, cittadini e attivisti si aspetterebbero meno selfie e più politica. Una politica che non si sostanzia nella “captatio benevolentiae”, nell’elargizione di “contrattini” o nella ricerca del like sui social.
Di finto purismo a 5 stelle non si mangia, la Calabria attende risposte, non i giri turistici alla Chiara Ferragni di un capogruppo forse ancora poco conscio del suo ruolo”. Lo afferma in una nota Alessia Bausone.