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Processo sulla strage di Cutro, la Regione fa dietrofront e ritira la costituzione di parte civile. Irto (PD): “Occhiuto cala la testa davanti a Salvini, infangando la Calabria e le vittime”

“Il presidente Occhiuto ha calato la testa davanti a Salvini, rinnegando giustizia e dignità istituzionale. Ha voltato le spalle alle 94 vittime del naufragio di Steccato di Cutro e ha infangato il nome della Regione Calabria, scegliendo la sudditanza politica al posto del coraggio morale”.

Così, il Pd Calabria in una nota, a proposito della scelta della giunta regionale della Calabria di ritirare la costituzione di parte civile nel processo sui mancati soccorsi al caicco ‘Summer Love’ nei pressi della spiaggia di Steccato di Cutro (Kr). “È un fatto gravissimo, che – sottolinea il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi – segna una resa istituzionale senza precedenti. Dopo aver annunciato la volontà di partecipare al procedimento penale in corso a Crotone, che vede imputati sei militari italiani per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, la Regione ha fatto marcia indietro con l’incredibile motivazione di non sapere chi fossero gli imputati. È l’ennesima conferma di un sistema di potere che agisce solo su ordine politico e che, di fronte alle pressioni di vertice, si genuflette”.

“Si tratta – tuona il Pd Calabria – di un tradimento istituzionale, di un insulto alla verità, di un’umiliazione per la nostra terra. La Regione si era costituita parte civile nei processi contro gli scafisti e aveva ottenuto risarcimenti e riconoscimenti morali. Oggi, quella stessa Regione, si tira indietro. Il Partito democratico della Calabria esprime sdegno per questa scelta vile, opaca e politicamente subalterna”.

“La Calabria non dimentica Steccato di Cutro: non dimentica i volti dei bambini annegati, le bare bianche, il dolore immenso di quei giorni. Chi oggi governa la Regione ha invece deciso – concludono i dem – di dimenticare tutto e per servire dei padroni”.

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