La Torre Vecchia di Isola Capo Rizzuto, antica torre costiera risalente ai primi deĺ ‘500, è stata recentemente inserita nell’elenco dei beni immobili di proprietà dello Stato per i quali l’Agenzia del Demanio, Direzione regionale Calabria, ha pubblicato un avviso di gara per la concessione di valorizzazione.
Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate GAK hanno rivolto un appello affinché la Torre Vecchia, bene culturale vincolato, sia per dichiarazione di interesse storico-architettonico, che come bene paesaggistico, non venga data in concessione. Le associazioni sottolineano nella richiesta inviata agli uffici centrali e periferici del Ministero della Cultura, alla Regione Calabria e al Sindaco di Capo Rizzuto che l’area ove si trova la torre è stata oggetto di indagini archeologiche nel 1995 a cura della Soprintendenza Archeologica della Calabria, finanziati dal Comune di Isola Capo Rizzuto, e che in tale occasione sono stati rinvenuti importanti reperti di un insediamento fortificato dell’età del Bronzo. Si tratta, inoltre, di un sito di interesse comunitario (Zona Speciale di Conservazione IT9320103 “Capo Rizzuto”) che negli anni scorsi ha beneficiato di finanziamenti per alcuni milioni di euro finalizzati alla risoluzione della frana cui è soggetto il promontorio, per la salvaguardia e messa in sicurezza della Torre Vecchia e per il contrasto dell’erosione marina, piuttosto diffusa lungo le coste
Italia Nostra Crotone e GAK propongono che la Torre Vecchia venga inserita tra i beni dalla Direzione Regionale Musei della Calabria, come le fortezze di Le Castella e di Crotone al fine di assicurarne la conservazione, valorizzazione ed integrazione nel sistema di gestione dei Beni Culturali identitari della provincia di Crotone.
Natura, arte, archeologia, storia, bellezza paesaggistica si intrecciano nella Torre Costiera, meritevole di salvaguardia, tutela e valorizzazione accurate, una valorizzazione che deve essere pubblica, non privata, proprio perché costituisce un Bene Identitario di fondamentale importanza. Come direbbe Umberto Zanotti Bianco: “La custodia del Patrimonio storico-artistico è un privilegio collettivo che vuole interpreti coraggiosi ed orgogliosi”.