Il piano degli interventi per la bonifica e il recupero ambientale nel Sito contaminato di interesse nazionale (SIN), di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria, è stato inviato alle autorità ed alle amministrazioni dei territori interessati per eventuali indicazioni. Lo rende noto il commissario straordinario delegato Emilio Errigo.
Le risorse già assegnate dalla Presidenza del Consiglio dei ministeri e dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ammontano a circa 65 milioni di euro. Il Piano degli interventi, dettagliato, specificato e motivato per ogni singola destinazione d’impiego varato dal commissario è stato trasmesso in bozza agli aventi diritto.
Successivamente e comunque entro 6 mesi dall’entrata in vigore del Dpcm 14 Settembre 2023, la versione definitiva verrà trasmessa dal commissario straordinario al competente ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Regione Calabria, Provincia e Comune di Crotone, è scritto in una nota, potranno fornire “il loro importante e richiesto contributo fornendo eventuali altre indicazioni in merito alla destinazione e impiego delle risorse finanziare pubbliche assegnate al commissario straordinario delegato di governo. Come previsto, è stato inoltre espressamente richiesto, un primo esame tecnico-scientifico del Piano degli interventi, da parte dell’Istituto superiore per la ricerca ambientale e dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria”. Le aree contaminate del Sin dove Errigo, prosegue la nota, “ha inteso di destinare e impiegare, le limitate risorse finanziarie, sono l’area marina e i sottostanti fondali, situati in area Sin fronte mare, ex area industriale, ora precluse sin dal 2012 alle attività lavorative di pesca; le aree e spazi demaniali portuali e retroportuali situati in area Sin risultati contaminati, delimitati e allo stato inutilizzati ai fini commerciali e turistici; le aree terrestri situate in area Sin contaminate da Cic, scorie cubilot e fosforite, per la loro messa in sicurezza permanente”.
“Per far fronte a queste azioni – spiega la nota – saranno necessarie verifiche tecniche per avere il profilo attuale della reale contaminazione dell’area archeologica Antica Kroton; la messa in sicurezza permanente della discarica Tufolo – Farina; il monitoraggio eco-tossicologico, sanitario e ambientale con eventuali interventi di caratterizzazione (ove ritenuti necessari), in aree perimetrate e non, ricadenti del Sin”.
“La riqualificazione ambientale – conclude la nota – di quelle aree che risulteranno effettivamente e realmente contaminate o fortemente inquinate, anche a seguito di approfondite analisi e rilevamenti eseguiti qualora fosse necessario, in avvalimento con le Unità specializzate (Cbnr) del Reggimento Cremona dell’Esercito Italiano unitamente alla componente specializzata operativa Forestale, agroalimentare e ambientale dell’Arma dei Carabinieri, consentiranno di non sperperare denaro pubblico, a beneficio del contribuente e della qualità della vita e la salute dei cittadini di Crotone e non solo; la popolazione crotonese esige fatti concreti perché Crotone e provincia sono state già troppe volte private della possibilità di far conoscere, al mondo intero, la storia e la cultura millenaria di questo territorio dalle unicità paesaggistiche e dall’indiscusso valore umano solidale”.