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Naufragio migranti Cutro, al lavoro per incidente probatorio: presentato esposto su trattamento sopravvissuti

Sono rimasti chiusi nei loro uffici per tutto il giorno il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia ed il pm Pasquale Festa. Un duplice lavoro, il loro, dopo il naufragio del barcone di migranti del 26 febbraio che ha provocato 72 vittime accertate ed un numero imprecisato di dispersi, forse una trentina.

Da una parte quello sui soccorsi, con l’analisi della documentazione relativa agli eventi che hanno preceduto la tragedia, dalla segnalazione dell’aereo Frontex del barcone a 40 miglia dalla costa alle 23.03 di sabato sino allo schianto avvenuto verso le 4 di domenica. E poi le fasi dell’incidente e dei momenti successivi, per il quale sono stati arrestati tre presunti scafisti, mentre per un quarto sospettato procede la Procura dei minorenni di Catanzaro.

E su quest’ultimo aspetto, i magistrati crotonesi si stanno preparando in vista dell’incidente probatorio che sarà fissato per l’inizio della prossima settimana. Gli inquirenti dovranno sentire le testimonianze di tutti i sopravvissuti, per delineare il ruolo dei presunti scafisti durante il viaggio e al momento dell’incidente. Una ricostruzione che si rende necessaria visto che molti dei naufraghi quasi certamente lasceranno l’Italia e potrebbero non essere disponibili per il processo. Su questo fronte, anche gli avvocati del pool che gratuitamente assiste i familiari delle vittime, stanno preparandosi per intervenire e porre domande che, poi, potrebbero avere una loro utilità anche nell’indagine sui soccorsi.

Della vicenda si occupa anche la Procura di Roma che ha aperto un fascicolo dopo la presentazione di un esposto da parte di alcuni parlamentari. E proprio la Procura della Capitale oggi ha ricevuto una nuova denuncia da parte della senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi sulle condizioni in cui hanno vissuto i superstiti una volta portati nel Centro accoglienza richiedenti asilo Sant’Anna di Isola capo Rizzuto.

“Il governo italiano non è stato neanche in grado di offrire un alloggio decente ai sopravvissuti figuriamoci se saranno in grado di stabilire la verità sugli errori nella catena di comando” ha affermato la parlamentare. Accuse respinte dalla Croce rossa italiana che cura i servizi all’interno del Cara gestito dalla Prefettura di Crotone.

Inizialmente i naufraghi sono stati posti in due padiglioni: uno per donne e bambini ed uno per soli uomini adulti, ognuno dotato di bagno, specificano fonti della Croce rossa. Una scelta provvisoria motivata dalla necessità di dare loro la possibilità di incontrare i parenti giunti da ogni parte d’Europa e per consentire l’attività del team di supporto multidisciplinare dedicato esclusivamente a loro.

Nei giorni successivi i sopravvissuti sono stati trasferiti nei moduli abitativi e sono stati forniti loro sin da subito, sottolinea sempre la Croce rossa, indumenti, scarpe e prodotti per l’igiene. In giornata, poi, la decisione del Viminale che ha disposto il trasferimento di tutti i superstiti in un hotel sulla costa di Crotone dove già sono alloggiati, a spese della Regione, i familiari.

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