“L’ultimo tentativo di addivenire a una soluzione condivisa con il sindaco di Scandale Barberio per la sottoscrizione dell’accordo di programma dell’ambito sociale è caduto nel vuoto. Malgrado il Piano di Zona dell’Ats, che comprende i Comuni di Belvedere Spinello, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato e Scandale, oltre al comune di Crotone in qualità di ente capofila, risulta approvato da tutti i sindaci dei comuni associati e dal commissario Asp dott. Sperlì, ad eccezione appunto di quello di Scandale, la Regione Calabria si trova nella impossibilità di approvare definitivamente lo strumento di pianificazione pur avendone apprezzato informalmente metodi e contenuti. Lo stallo deriverebbe dalla norma che richiederebbe l’unanimità per l’approvazione degli accordi di programma su cui evidentemente il sindaco Barberio ha inteso poggiare una chiusura che non giova a nessuno e che ha come unica conseguenza quella di allungare i tempi anche a scapito della soddisfazione dei bisogni essenziali.” Lo afferma il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce.
“A nulla è valso l’incontro istituzionale in Regione alla presenza dell’Assessore Tilde Minasi e dei dirigenti di settore e a nulla sono valse le diverse sollecitazioni e tentativi di superamento anche per le vie brevi. Né mai il Sindaco del comune di Scandale ha fatto pervenire alcuna osservazione di merito al Piano di Zona se non un generico rifiuto alla sottoscrizione di quanto già deliberato da tutti i colleghi di Conferenza e dal dott. Sperlì per conto dell’Asp. A questo punto, non esistendo altro strumento tecnico per il superamento di questa situazione che penalizza una popolazione di circa 100 mila abitanti, il Comune di Crotone, capo ambito, ha predisposto una nota da indirizzare alla Regione Calabria con la quale si dà atto della decisione del Sindaco di Scandale e si chiede di attivare i poteri sostitutivi al fine della sola approvazione del Piano di Zona e ogni eventuale determinazione utile a tener conto della volontà più che esplicita del Comune di Scandale di non partecipare all’ambito sociale di Crotone ridefinendo eventualmente i confini dello stesso.” Ha aggiunto Voce.
“Si tratta di una situazione paradossale se si considera che il Piano di Zona dell’Ats di Crotone è stato considerato uno dei migliori strumenti di pianificazione sociale e per il metodo utilizzato e per la sua elaborazione. Un risultato prezioso e riconosciuto a diversi livelli conseguito grazie alla partnership scientifica dell’Unical, al grande lavoro di coordinamento fatto dal servizio sociale professionale dell’Ats e alla enorme partecipazione dal basso che si è registrata intorno ai tavoli tematici e che dopo diversi mesi di lavoro hanno portato all’elaborato finale.” Ha proseguito Voce, per poi concludere così: “Avremmo potuto scegliere di ricorrere al Tar per provare a far valere le nostre ragioni ma, dopo un confronto con la regione e con i sindaci abbiamo deciso di sollecitare l’attivazione dei poteri sostitutivi in modo da stringere i tempi nel superiore interesse dei cittadini che chiedono unicamente servizi.