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Venneri (DeMagistris Presidente): “L’Asp di Crotone è una palude. Sperlì garantisca trasparenza e accessi agli atti”

“Sono lieta che l’Asp di Crotone ed il suo management siano al centro di discussione politica pubblica. I rapporti di leale collaborazione tra Comune e presidi della salute non devono certamente far venir meno l’azione politica, di sollecito e di pungolo quando è necessario”. Lo afferma in una nota Dalila Venneri, consigliera comunale di Crotone, gruppo DeMagistris Presidente.
“Ecco che, oltre alla questione dell’annosa graduatoria per le assunzioni posta dai miei colleghi, vorrei accendere il riflettore su qualcosa che manca nell’Azienda sanitaria di Crotone: la trasparenza. Negli atti, nelle procedure, nella gestione e nelle selezioni interne e esterne, talvolta dagli esiti dubbi!”.
“La trasparenza, questa sconosciuta, è principio posto a fondamento dell’azienda sanitaria (si veda il punto 4 dell’atto aziendale) e viene intesa come chiarezza dei procedimenti decisionali e favorimento di forme di controllo diffuse ed è contenuta nel codice etico dei dipendenti dell’azienda stessa, che fa parte integrante (è una misura di attuazione) del Piano aziendale per la prevenzione della corruzione”.
“Insomma, non è per nulla aria fritta, – prosegue la consigliera – almeno non dovrebbe esserlo. Lo stesso piano triennale anticorruzione 2021-2023 chiarisce che “La trasparenza è, quindi, la condizione dei comportamenti degli operatori che favorisce tutte le forme di partecipazione a tutti i livelli di governo dell’azienda e di gestione dei servizi”.
“Ecco perchè risulta particolarmente grave che non sia pubblicato, a beneficio di cittadini e utenti, il regolamento sull’accesso agli atti amministrativi che risulta non essere mai stato approvato, nonostante sia presente una apposita sezione sul sito web dell’Asp. Questa assenza è certamente una condizione ostativa alla partecipazione dei cittadini e alla loro effettiva e piena tutela”.
“Basti pensare allo scontro in atto, che ha avuto forte eco pubblico, che riguarda accessi agli atti inerenti l’unità operativa complessa di Medicina Legale guidata dal dottor Domenico Tedesco, in merito ai quali è stata adita per ben due volte l’anticorruzione (anche nazionale) e la Procura della Repubblica, oltre ad esser stato avanzato apposito esposto disciplinare per violazione del principio di trasparenza che confido non cada nel dimenticatoio”.
“Chiarisca, quindi, – conclude Venneri – il commissario Domenico Sperlì se l’azienda che lui gestisce è una palude dove regna l’autoreferenzialità o se la partecipazione attiva dei cittadini utenti continua ad essere un valore. Per me lo è”.
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