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Il Sindaco Franz Caruso al convegno su “Bullismo e Cyberbullismo”: “Anche sul nostro territorio si colgono segnali di recrudescenza. Vanno individuate efficaci strategie di intervento”

“Il bullismo e il cyberbullismo sono purtroppo fenomeni tristemente attuali e che investono la società dei nostri giorni. Questo desta molta preoccupazione ed allarme anche nel nostro territorio dove si colgono segnali di presenza del fenomeno che anche se non risalgono a pratiche costanti e continue nella nostra città, sono comunque la cartina di tornasole del disagio che i giovani vivono all’interno del nostro tessuto urbano”. Lo ha detto il Sindaco Franz Caruso, intervenendo all’importante convegno promosso dal Dipartimento Calabria dell’Associazione nazionale dei sociologi, svoltosi nel Salone degli stemmi del Palazzo Arcivescovile, e che ha aperto un vero e proprio focus sul tema  “Bullismo e Cyberbullismo: analisi, prevenzione e strategie di intervento”.  Temi di grande rilevanza e che rappresentano oggi una delle principali sfide educative e sociali. Fenomeni che   attraversano trasversalmente il mondo scolastico, le famiglie e la rete sociale, con conseguenze che incidono profondamente sulla crescita psicologica dei minori e sulla coesione delle comunità.

“Questo convegno –ha detto ancora Franz Caruso – ricade in un momento particolare per la nostra città che, per verità,non era stata interessata da atti di violenza, di microcriminalità e di bullismo per diverso tempo, ma che, purtroppo, sta facendo registrare una recrudescenza di episodi di violenza che, per quanto da ritenere assolutamente isolati, rappresentano un campanello d’allarme per la nostra comunità”. Franz Caruso ha ricordato che il sindaco non ha responsabilità in materia di sicurezza, però è il punto di riferimento di tutta la comunità per qualsiasi vicenda che caratterizza la vita della città. “Vengo chiamato spesso in causa –ha sottolineato – per problematiche che non ricadono direttamente nella mia competenza, come appunto in materia di sicurezza e di sanità, ma che comunque vedono il Sindaco destinatario di richieste di intervento”. Quindi Franz Caruso ha ricordato il consiglio comunale aperto sul problema della violenza sulle donne nel corso del quale si è registrato l’intervento di due studentesse che si sono rivolte direttamente al Sindaco per chiedere interventi per sentirsi più al sicuro, combattendo così la paura di uscire sole da casa.

 “Io le ho ringraziate – ha aggiunto il primo cittadino – perché significa che i giovani vedono nella figura del Sindaco (non di chi oggi lo rappresenta, ma della istituzione) un riferimento importante. La sicurezza nel nostro ordinamento è assegnata alle forze dell’ordine, come in tutte le città. Mi fa piacere però che è stato individuato nella figura del sindaco il riferimento, la parte terminale delle paure. Perché io sono il primo cittadino e rappresento la città e questo significa che si ha rispetto e considerazione per il ruolo e la funzione che svolge il sindaco. A noi serve un’iniezione culturale che deve portare i giovani, dai primi anni di consapevolezza e di conoscenza fino alla maturità, ad avere quella cultura del rispetto dell’altro che è l’antidoto alla violenza. Solo questo può cambiare davvero le cose”.

E a questo proposito Franz Caruso ha fatto riferimento alla recente aggressione di un anziano sull’isola pedonale ad opera di un gruppo di ragazzini minorenni che si sono coalizzati per consumare atti di violenza inspiegabili. “Analizzare questo fenomeno – ha affermato inoltre il Sindaco – è compito proprio dei sociologi come prevenire è compito delle forze dell’ordine, ma tutti quanti noi che rappresentiamo le istituzioni  dobbiamo individuare una strategia di intervento per interpretare questi fenomeni e comprenderli  nel momento in cui manifestano i loro primi segnali di presenza. Solo così saremo in grado di mettere a punto ed attuare quelle strategie di contrasto necessarie ed ineludibili che ci consentiranno di combatterli. Non c’è dubbio che tutto parte dalla famiglia, poi si estende alla scuola e a tutta la società. E’ necessario intervenire con correttivi, iniziative e attività che devono far sì che i giovani siano ascoltati più spesso, sia quelli che sono vittime del fenomeno, ma anche coloro i quali se ne rendono artefici”

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