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“Ricatto Massaro. Storia di brigantaggio nella Sibaritide del 1872”, presentato il libro a Francavilla Marittima

Su iniziativa dell’Associazione Auser “V. Sassone” e del Circolo culturale “M. De Gaudio”, entrambi di Francavilla Marittima, in piazza Fontana Vecchia, è stato presentato a un numeroso e qualificato pubblico il recente volume di Giuseppe Massaro medico, ginecologo che in questa occasione si presenta al pubblico nelle vesti di saggista e ricercatore di storia calabrese, dal titolo: Ricatto Massaro. Storia di brigantaggio nella Sibaritide del 1872 (Imago artis, Castrovillari): ha coordinato e preseduti i lavori la professoressa Filomena Rugiano.

In apertura la coordinatrice ha precisato che il dottor Giuseppe Massaro, <che conosciamo per la sua professione di medico, in questa occasione si presenta in qualità di scrittore. Egli, infatti, ha pubblicato L’altra faccia (1989), Ditt’ e dittate (1995), Diadema della Sibaritide (1997), Squarci di luce (2015) e Quaderno senese (2020)>.
Sono intervenuti Lorenzo Calcagno, Presidente dell’Auser di Francavilla Marittima,
il quale non è stato soltanto il padrone di casa che ci ospita in questa sede, ma anche una guida preziosa che, con il suo impegno, tiene viva l’idea di comunità, memoria e solidarietà. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Francavilla è intervenuto l’assessore alla cultura Michelangelo Apolito.

Il volume rievoca, su base documentale, alcune vicende che descrivono il fenomeno del brigantaggio nella seconda metà dell’800, partendo da un episodio doloroso legato alla famiglia dell’autore; vicenda che il prefatore, il chiarissimo professor Carmine Pinto, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici e docente di Storia Contemporanea all’Università di Salerno, ha contestualizzato magistralmente una vicenda familiare, singola, in un quadro più vasto del fenomeno del brigantaggio in un quadro storico più ampio, quello del brigantaggio postunitario e nelle dinamiche sociali, politiche e antropologiche del Mezzogiorno d’Italia. <Quando arrivano i briganti nella notte del9 aprile del 1872- ha chiarito il prof. Pinto- non erano più gli uomini del Borbone, ma quelli del proprio tempo. A Cassano all’Ionio, il giovanissimo Giuseppe Massaro si trovò di fronte un gruppetto di criminali: erano i briganti che da tempo immemore vivevano nelle campagne meridionali vestiti per la campagna e con il cappello calabrese. Lo portarono via per avere un riscatto dal padre Leonardo, imprenditore agrario della piana di Sibari. I banditi veri -ha aggiunto Pinto- non si mettevano mai contro i potenti baroni della terra. Anzi, se avessero potuto, avrebbero lavorato per loro, tentando di farci qualche affare>.

Numerosi i brani che sono letti -si direbbe quasi recitati- da Luigi Massaro, Vittoria Guarini, Maria Giulia Massaro, Cinzia Leone e Marica Valente, allietati da intermezzi musicali Bonifacio Mauro e dai Prayier of the Mothers.

A conclusione dell’incontro l’autore Giuseppe Massaro ha aggiunto: <vi invito a leggere e diffondere questo mio libro-ricerca, non per un fatto egoistico e personale ma perché ritengo, in coscienza, che ignorare il proprio passato direi che è quasi un crimine.>

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