“Credo sia arrivato il momento di porre un arginealle facili critiche e al disfattismo imperante, alimentato dalle vicende di cronaca che senza sosta colpiscono l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.
Se si continua di questo passo, si finirà per distruggere definitivamente l’immagine, e non solo quella, di un presidio sanitario indispensabile e insostituibile per la diagnosi e la cura di tutti i malati di Cosenza e provincia, nessuno escluso,in quanto sappiamo bene che chiunque e in qualsiasi momento può finire purtroppo in ospedale.
Giova ricordare a tutti, anche a noi cosentini, che il diritto ad una buona sanità pubblica non è un diritto scontato e immediato anche se lo stesso è garantito dalla Costituzione. Esso andrebbe costruito, alimentato e difeso da tutti ogni giorno.Purtroppo le scelte politiche bipartisan dei governi nazionali e regionali degli ultimi decenni hanno finito per affievolire fortemente questo diritto, in quanto nei fatti si è scelto di favorire la sanità privata a scapito di quella pubblica. In Calabria poi per la debolezza intrinseca della regione i risultati sono stati addirittura devastanti e in alcuni casi il diritto alla salute non è in alcun modo garantito.
Dico questo perché le infauste vicende che stanno riguardando l’ospedale di Cosenza vengono da molto lontano e se si ha la voglia di leggere le cronache nazionali ci si accorge che le stesse sono comuni a moltissimi ospedali pubblici del meridione d’Italia e non solo. Queste vicende purtroppo sono figlie di un S.S.N. che, stando alle statistiche di qualche anno fa, era riconosciuto come uno dei migliori al mondo e che oggi invece sta perdendo terreno inesorabilmente a causa delle scelte politiche degli ultimi anni.
Stando così le cose, in attesa di tempi migliori, a noi cosentini di Cosenza e provincia conviene difendere in modo costruttivo con tutte le nostre forze il principale baluardo di sanità pubblica che ancora ci è rimasto, appunto l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. È necessario che tutti – politici, amministratori, medici, cittadini – remino nella stessa direzione, evitando di cadere in sciocche e a volte gratuite strumentalizzazioni politiche che spesso sono figlie di dissidi personali e individuali e che certamente non costituiscono la via maestra per la soluzione dei tantissimi problemi che vanno affrontati e risolti in ospedale.
Tutto sommato un briciolo di ottimismo mi sentirei di averlo proprio perché nonostante tutto le condizioni sembrerebbero essere favorevoli a un cambio di rotta. La partnership nata tra la nuova facoltà di medicina dell’Unical di Rende e l’ospedale di Cosenza è un’occasione che non possiamo perdere per risollevare le sorti del nostro amato ospedale. Se tutti remassimo nella stessa direzione, si potrebbero ricreare quelle condizioni che a cavallo degli anni ottanta e novanta fino ai primi anni duemila portarono l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza a diventare uno tra i migliori d’Italia così come certificato dalle visite dei ministri della sanità dell’epoca. Tutto ciò fu possibile grazie alla collaborazione di amministratori illuminati e di tanti bravi medici tra cui non posso non ricordare mio padre, il prof. Antonio Petrassi.
Speriamo che in questo caso la storia si ripeti”.
Così, in una nota, Carlo Petrassi, presidente de “La Terza Rende”.