Educare al gusto, contribuire dal basso a smontare quelle abitudini consolidate che portano alla scelta di materie prime estranee ai nostri territori e far conoscere e promuovere le produzioni di qualità a km regionale zero che nulla hanno da invidiare a quelle che vengono coltivate nel resto della Penisola. Come nel caso del tartufo nero del Pollino, ingrediente ricercato e raffinato che impreziosisce il paniere agroalimentare della Calabria.
È quanto dichiara Michele Barbieri, tra i protagonisti dell’omonima esperienza imprenditoriale di Altomonte e sostenitore delle iniziative del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) che proprio nei giorni scorsi ha promosso il primo convegno nazionale del tartufo di Calabria.
Ospitato nella sede di Rende, in occasione dell’evento che ha visto la partecipazione tra gli altri, dell’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, insieme ad esperti, rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, è stata inaugurata la tartufaia del CREA – Foreste e Legno.
Riso Carnaroli di Sibari e maialino nero di Calabria al tartufo del Pollino. È questa la proposta gastronomica presentata, insieme agli immancabili zafarani cruschi dalla brigata Barbieri, ai numerosi ospiti intervenuti, emozionati dalle ricette che profumano di territorio.