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Ospedale di Cosenza, la denuncia del consigliere Ciacco: “Disponibili 30 posti letto che nessuno attiva”

De Salazar continua a far finta di non vedere e di non sentire. E, probabilmente, fingerà, anche, di non sapere che sabato scorso il Pronto soccorso dell’Annunziata si è trasformato in una autentica bolgia infernale, nella quale, sono rimaste,  dannatamente, accalcate decine e decine di pazienti in attesa di ricovero. Con i medici, gli infermieri e il personale ausiliario, letteralmente stremati. E qual è l’origine  di questo disastro? E’ inutile girarci intorno e tergiversare: l’origine  di questo disastro è l’imperizia gestionale del management aziendale. Al di là dei vanesi proclami autocelebrativi di De Salazar,  la verità è questa ed è solo questa. E, ora, di questa verità ne rendo le ragioni nel merito.

L’ipertrofico e patologico intasamento del Pronto soccorso ha come fonte principale l’indisponibilità  dei posti letto, ove allocare i pazienti bisognosi di ricovero. Indisponibilità, che – evidentemente –  nelle giornate del sabato e della domenica ancor di più si acuisce, considerato che, in quelle stesse  giornate, il tasso di dimissioni, nei singoli reparti, è quasi uguale a zero. Domanda:  ma qual è la causa dell’indisponibilità dei posti letto? La causa dell’indisponibilità dei posti letto è la manifesta incapacità del Commissario De Salazar. Parlo con i numeri alla mano. L’ospedale di Cosenza è accreditato per circa 750 posti letto. Ebbene, lo sapete quanti posti letto sono attualmente funzionanti? Meno di 500; mancano all’appello oltre 250 posti letto!

E perché non vengono attivati? Mi  si dirà: perché mancano le risorse economiche necessarie per  dotarsi del relativo equipaggiamento strutturale (lettini, materassi, comodini, armadi e attrezzature diagnostiche). Non è vero, questa è una spudorata bugia. Signor commissario, è vero o non è vero che presso l’Unità operativa di Medicina “Valentini”, nella quale, attualmente, sono attivi  solo 16 posti letto e solo qualche anno fa ne erano attivi 50,  oggi, già oggi, esiste un’ala con 20 posti letto immediatamente utilizzabili, perché dotati di tutta la strumentazione logistica e diagnostica? E’ assolutamente vero! E, allora, perché quei 20 posti letto non vengono immediatamente attivati?  Signor commissario, è vero o non è vero che presso l’Unità operativa di Gastroenterologia, in presenza di 20 posti letto, tutti  dotati della relativa  strumentazione logistica e diagnostica, ne funzionano solo 10?

E’ assolutamente vero! E, allora, perché gli altri  10 posti letto non vengono immediatamente attivati?  Cioè a dire: fra un’ora, non fra una settimana, sarebbe possibile attivare, in piena funzionalità, 30 posti letto, epperò, De Salazar, scelleratamente non li attiva. Mi  si dirà: ma  mancano le risorse economiche necessarie per  dotarsi del personale medico, infermieristico e ausiliario. Non è vero, anche questa è un’altra spudorata bugia. Prima obiezione: come mai, invece, il denaro per pagare gli straordinari  e le prestazioni aggiuntive c’è?

E, poi, davvero si può pensare di andare avanti, all’infinito, con la deprecabile pratica delle prestazioni straordinarie e aggiuntive, che, per non dire altro, usura, oltre misura, il personale? Seconda obiezione: perché non si procede a una rivalutazione delle condizioni cliniche delle  unità lavorative, circa 200, oggi, diversamente utilizzate? E’ possibile mai che si tratta di 200 posizioni, clinicamente irreversibili?  Forse, operando un opportuno monitoraggio, a tappeto, qualche unità lavorativa potrebbe essere recuperata! Il che lenirebbe il deficit di personale in corsia. Terza obiezione: è vero, oggi, in Calabria il tetto di spesa, per il personale sanitario, è saturo. Ma perché è saturo?  E’ saturo per effetto dei contratti a tempo determinato stipulati con i medici cubani. Ma i contratti, stipulati con i medici cubani, sono, tutti, illegittimi, perché i medici cubani, in ottemperanza all’accordo quadro con la società cubana,  non potevano essere assunti a tempo determinato dalle singole azienda sanitarie e ospedaliere della Calabria.

E, allora, signor  Commissario De Salazar, abbia il coraggio di procedere, immediatamente, al doveroso scorporo, dal bilancio dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, degli oneri finanziari destinati alla retribuzione dei medici cubani.  Insomma e per finire, è in atto l’ennesima messa in scena di un farsesco copione, trito e ritrito, recitato da soggetti, che  giocano con la vita delle cittadine e dei cittadini di Cosenza e della provincia di Cosenza. A costoro non daremo più tregua: da qui a 10 giorni, all’Ospedale di Cosenza,  almeno, i 30 posti letto immediatamente attivabili, dovranno essere, effettivamente, attivati.  Basta, ora basta!

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