Sono stati auguri di Natale molto particolari quelli dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza. Il rituale scambio di auguri si è infatti articolato in due distinti momenti. Nel pomeriggio gli ingegneri hanno organizzato un interessante confronto sul partenariato pubblico/privato. Grazie alla presenza di autorevoli relatori e all’introduzione del presidente dell’Ordine di Cosenza, Marco Saverio Ghionna, si sono analizzate tutte le novità introdotte dal decreto legislativo 36 del 2023 e le potenzialità di questo strumento che comprende una vasta gamma di modelli di cooperazione tra il settore pubblico e quello privato.
Dopo il presidente Ghionna sul tema sono intervenuti anche Ippolito Chiarolini, consigliere del consiglio nazionale degli ingegneri; Giovanni Maimone, funzionario del Comune di Messina; Fabio Corvo, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Caltanissetta e Domenico Condelli, consigliere dell’Ordine nazionale degli ingegneri. Durante la manifestazione il consigliere nazionale Condelli ha comunicato la nomina da parte del Consiglio Nazionale Ingegneri, del Presidente Marco Ghionna quale Presidente Del Centro studi nazionale dell’Ordine.
Compito del Centro Studi è quello di essere supporto propositivo, progettuale ed operativo, all’avviamento di iniziative destinate agli Ordini provinciali, iscritti e ingegneri tutti, sviluppando una serie di attività di servizio, che vanno dalla ricerca, all’orientamento, alla formazione, all’aggiornamento, alla consulenza. Un riconoscimento quindi molto importante per tutto l’ordine cosentino, ma soprattutto per l’impegno profuso dal suo presidente Ghionna.
Nel corso del dibattito, poi, si è affrontato un tema molto caldo come quello dell’equo compenso e si sono discusse gli ultimi orientamenti giurisprudenziali in materia, a partire dall’Anac.
Ma l’incontro è stata anche l’occasione per premiare i nuovi ingegneri iscritti all’albo. Iscrizione che va a cadere in un anno particolare, quello in cui si celebrano i primi cento anni dall’istituzione dell’Ordine.
Fra l’altro non molti sanno che la prima proposta di istituzione dell’albo degli ingegneri ha radici cosentine. L’on. Luigi De Seta, Ingegnere e deputato ispiratore della prima proposta di legge per il riconoscimento professionale, fù nostro conterraneo. Nato infatti, dal matrimonio del marchese Giovanni de Seta e di Giuseppina Marchianò, originaria dei duchi albanesi di San Demetrio Corone e visse l’infanzia e la giovinezza a Intavolata, frazione di Acquappesa nel tirreno cosentino. Ai nuovi iscritti, nel corso di una conviviale che si è svolta nelle suggestive sale di Villa Rendano, è stata donata una brochure che racconta la storia di questi 100 anni.
«La pubblicazione – ha detto il presidente Ghionna – è frutto di uno sforzo editoriale delle nostre rappresentanze Nazionali, ed è una lettura interessante per conoscere e sentirsi parte di una categoria che oggi, come ieri, ha la responsabilità di progettare i prossimi cento anni. Cento anni sono veramente tanti e molte cose sono cambiate e si sono evolute, ma evidentemente i valori che hanno ispirato un secolo fa la istituzione del nostro Albo rimangono vivi. La tutela del pubblico interesse, quindi dei cittadini, attraverso l’assegnazione a professionisti dell’esecuzione delle opere pubbliche, la salvaguardia del professionista dall’abuso del titolo da parte di individui non qualificati, il collegamento fra le categorie professionali e la Committenza Pubblica stabilendo l’obbligo per quest’ultima di affidare determinati incarichi solo a ingegneri e architetti, sono ragioni ancora assolutamente attuali».