Il Comune di Cassano all’Ionio ha ospitato l’annuale raduno delle Città del Sollievo. Una due giorni, organizzata dal Comune e dalla Diocesi in collaborazione con la Fondazione Gigi Ghirotti, iniziata ieri pomeriggio con una visita all’Hospice San Giuseppe Moscati di Ponte Nuovo, un’eccellenza del territorio sia a livello medico che umano, presguita con la Santa Messa presieduta dal Vescovo e vice presidente della CEI monsignor Francesco Savino presso la Basilica Minore Santa Maria del Lauro e dal concerto a cura del coro “The Voice of Soul”, e terminata stamane con il convegno dal titolo “L’arte del sollievo: le cure palliative, una sfida sempre aperta” che s’è tenuto nel Teatro Comunale.
Scopo principale della fondazione nazionale “Gigi Ghirotti”, a cui – come ha ricordato nel suo intervento il sindaco di Cassano Giovanni Papasso – il comune ha aderito nel novembre 2016, su input del vescovo Savino da sempre pioniere delle cure palliative tanto da essere insignito anche della laurea honoris causa in Medicina, quando la sua amministrazione e la civica assise approvarono all’unanimità l’ingresso, è quello di favorire il miglioramento della qualità della vita della persona malata di tumore e dei suoi familiari, nonché di promuovere una nuova coscienza civile che consideri il malato un cittadino a tutti gli effetti e una persona degna di rispetto.
Il convegno è stato il momento centrale del raduno delle Città del Sollievo. Ad aprire i lavori è stato il sindaco Papasso con i saluti istituzionali. «Sono particolarmente felice, soddisfatto, orgoglioso e onorato – ha esordito – di ricevere qui a Cassano i rappresentanti delle 33 Città del Sollievo provenienti da tutta Italia. Siamo onorati perché ospitiamo tante autorità prestigiose, come il presidente della Fondazione Gigi Ghirotti che gestisce il network delle Città del Sollievo, il dottor Vincenzo Morgante, che tra l’altro è anche il direttore di Tv2000. Ci tengo a ribadire che Cassano oltre ad essere città del sollievo e anche città della solidarietà perché difronte tanto disagio e tanta povertà che registriamo è ovvio che è una amministrazione comunale che vuole stare al fianco degli ultimi debba darsi molto da fare e noi siamo in prima linea. Ho abbracciato affettuosamente tutti gli intervenuti e siamo lieti che Cassano faccia parlare bene di sé e sia al centro dell’Italia in questa due giorni». Ospitare il raduno delle Città, infatti, è un momento centrale, importante e particolare e con tante autorità su un tema delicatissimo quale quello del sollievo e della cura dei malati terminali.
Un concetto ribadito dallo stesso dottor Morgante: «Ai lavori di stamattina – Presidente della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti – c’è stata una grossa partecipazione. Moltissime città di tutta l’Italia sono presenti anche in videoconferenza: fatto che dimostra come ci sia una chiara volontà di continuare questo percorso avviato e allargare la rete delle Città del Sollievo promossa dalla Fondazione Ghirotti insieme all’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, e che segna questo straordinario connubio tra la parte pubblica delle pubbliche amministrazioni e la rete civica delle associazioni. Tutte riunite insieme con un comune obiettivo: quello di trovare la strategia migliori per portare assistenza sollievo a quanto si trovano in una situazione di malattia, di disagio, sofferenza, di emarginazione». Tantissimi gli interventi in programma, di cui la maggior parte di persone legate alla storia personale ed episcopale del vescovo Savino, tra cui una grossa rappresentanza della squadra della Fondazione Ghirotti, Suor Margherita Bramato, direttrice generale Pia Fondazione Cardinal Panico, azienda ospedaliera e dell’Hospice “Casa di Betania” di Tricase, Tommaso Fusaro, direttore sanitario dell’Hospice Mons. Aurelio Marena di Bitonto, gestito dalla Fondazione Santi Medici Cosma e Damiano per la quale era presente Angelo Molfetta, quelli del dottor Vincenzo Stivala, U.O di anestesia e rianimazione Castrovillari P.O. ASP Cosenza e direttore Ufficio diocesano della Pastorale della Salute di Cassano, della dottoressa Antonella Arvia, dirigente sostituto Direttore Distretto Jonio nord area Trebisacce ASP Cosenza, Livia Turco, ex Ministro della Sanità e Solidarietà sociale, firmataria e madrina della proposta di legge di iniziativa parlamentare poi diventata legge 38, e Maria Rosaria Ferrigno, dirigente medico responsabile Hospice San Giuseppe Moscati di Cassano. A chiudere i lavori è stato Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Ionio e Vicepresidente per l’Italia meridionale della CEI.
«Sono profondamente convinto – ha esordito Mons. Savino – che la cultura del sollievo dica molto sulla civiltà e sulla democrazia di un Paese. Ho fortemente voluto che Cassano fosse nominata Città del Sollievo perché tutta la mia storia, sin da quando ero parroco, ho sempre lavorato per attivare processi in favore di quei malati che hanno bisogno di cuore e continuative e che noi definiamo a volte anche impropriamente “malati terminali”. Le cure palliative sono quella terza via che si pone fra l’accanimento terapeutico e l’eutanasia e mi sembra quella strada che tutti dobbiamo percorrere fortissimamente perché rappresenta un approccio olistico globale che implica tutta la persona nella sua interezza soprattutto nel momento in cui la medicina ci dice non possiamo fare più nulla e, siccome l’ammalato necessita di morire con dignità, le cure palliative grazie alla legge 38 del 2010, una legge meravigliosa che molti Paesi ci invidiano, affermiamo il principio della cura fino alla morte, della terapia del dolore, del supporto psicologico e, per chi lo vuole, dell’accompagnamento spirituale. Ecco perché parliamo di un approccio globale al malato. Sono profondamente convinto – infine – che il malato terminale sia un luogo teologico cioè è nel momento in cui noi tocchiamo il baratto terminale noi tocchiamo il corpo Profetico, malato, di Gesù Cristo». Savino s’è detto contento che a Cassano si sia tenuto il raduno delle Città del Sollievo poiché il sollievo che è una carezza fondamentale importante di senso e di significato per il malato affinché Cassano sia un esempio, in particolare nel Sud Italia, affinché diventi il volano per tutto ciò che concerne le cure palliative e la città del sole sollievo. «Sono abitato da una convenzione – ha concluso – che se non sempre si può guarire sempre si deve assistere. Assistere viene dal un verbo latino che significa stare accanto. Qui si gioca tutta la partita della prossimità e della vicinanza. Noi su questi temi, che definisco di frontiera, dobbiamo condurre una battaglia stando dalla parte della democrazia e dalla civiltà per opporci a quei regimi politici che apparentemente si definiscono democrazie ma in realtà sono delle democrature».