Nei giorni scorsi si è tenuto, presso la sede comunale, un incontro con le sigle sindacali confederali e di categoria sul tema della richiesta di concessione alla Autorità di Sistema Portuale da parte di Nuovo Pignone Srl e quindi del possibile investimento della multinazionale Baker-Hughes in Calabria, in particolare nei porti di Corigliano-Rossano e a Vibo Valentia.
Il sindaco ha ribadito che un potenziale investimento sul nostro Porto e sulla città rappresenta un segnale estremamente positivo, precisando chiaramente che il ruolo dell’Amministrazione Comunale è quello di verificare la compatibilità dell’attività produttiva che si intende insediare nel nostro sorgitore con gli indirizzi di sviluppo già più volte sanciti da parte dell’Amministrazione nonché col contesto urbano ed ambientale circostante.
Un incontro proficuo, dunque, durante il quale il sindaco Stasi ha confermato che non vi è attendismo né posizione aprioristica, ma al contrario si stanno approfondendo tutti gli aspetti della vicenda, funzionali ad assumere una posizione chiara e condivisa: non ci possono essere interessi contrapposti tra governo comunale, rappresentanze dei lavoratori e comitati in difesa del territorio se si lavora con correttezza e prospettiva.
Nell’ambito di questa attività, sia gli uffici tecnici comunali che il sindaco, nelle scorse ore, entro i tempi previsti dalla procedura, hanno formulato una richiesta di integrazione documentale finalizzata ad approfondire eventuali criticità ed individuare soluzioni, sia di carattere ambientale che di carattere strategico.
In particolare l’ente comunale ha chiesto l’integrazione della documentazione in termini di valutazione di impatto ambientale dell’attività, nonché l’approfondimento di due tematiche: quella paesaggistica e quella acustica. Si tratta di valutazioni necessarie, tenendo conto che il centro abitato più vicino, ovvero il quartiere Rivabella, si trova a circa 200 metri dai luoghi di lavorazione, e che il Mercato ittico si trova a circa 150 metri.
Inoltre è stato chiesto il Piano Occupazionale e quali saranno strategie di formazione e di inserimento lavorativo della mano d’opera e delle competenze locali, tenendo conto del tipo di specializzazioni richieste e precisando che l’impatto occupazionale reale dovrà essere misurato in termini di impatto sul sistema locale.
Sotto il profilo più strategico e politico, invece, il sindaco ha sottoposto all’Autorità di Sistema una serie di questioni e di spunti, non strettamente legati al possibile insediamento di Nuovo Pignone, ma che a partire da questo investimento devono però essere chiarite sull’assetto complessivo e sulle prospettive del porto, auspicando l’attivazione di un tavolo istituzionale, tra Comune ed Autorità, al fine di definire investimenti e progetti.
In primis deve essere definita la questione della banchina crocieristica, investimento imprescindibile per l’Amministrazione, che da tempo è programmato ma che deve essere reso immediatamente cantierizzabile. Il sindaco ha poi sottolineato che ogni eventuale diminuzione dello spazio messo a disposizione della marineria nel sorgitore deve essere compensato in termini di servizi e competitività al servizio di quella che è una attività produttiva che deve essere tutelata. Inoltre è stato chiesto, nell’ottica della pianificazione generale che può e deve essere il più condivisa possibile, di tener fede a quanto già condiviso in sede di adeguamento dell’assetto del Porto per la banchina crocieristica, ovvero l’impegno assunto dalla Autorità di individuare spazi potenziali da destinare alla nautica di diporto.
Il sindaco Stasi ha già sentito il Presidente della Autorità, Agostinelli, per avviare al più presto la discussione su questi punti, finalizzata a condividere strategie e soprattutto a concretizzare un rilancio vero del Porto.
«Così come avevamo annunciato, stiamo analizzando le questioni e la sfida che ci viene posta dal potenziale insediamento di una nuova attività produttiva nel nostro Porto – dichiara il sindaco Flavio Stasi – senza posizioni aprioristiche e senza facili semplificazioni. Per questo abbiamo chiesto una serie di integrazioni alla documentazione, sia di carattere tecnico che economico. Non si può, prescindere, infatti, dall’approfondire l’eventuale impatto ambientale o quello acustico e paesaggistico dell’attività, tenendo conto che Rivabella si trova a pochi passi dall’area. Così come non si può parlare di centinaia di posti di lavoro senza un piano occupazionale o senza specificare una strategia di inserimento e formazione della mano d’opera locale: queste per noi sono basi imprescindibili».
«Credo che questa sia anche l’occasione – continua il Primo Cittadino – per aprire una discussione sulle altre prospettive del Porto. Mi riferisco alla banchina crocieristica, che tutti vogliono ma che non è mai cantierizzabile: ecco, questa è l’occasione per essere concreti. Inoltre bisogna specificare quali misure saranno adottate non solo per evitare impatti sulla marineria, ma per avere un miglioramento delle condizioni della stessa in termini di servizi e competitività. Sono tutti spunti che guardano con serietà e serenità alla questione, come abbiamo dimostrato di saper fare già in altre occasioni, guardando alle prospettive ed a come può essere la città tra 50 anni e non fino alle prossime elezioni».
«Infine, ma non per importanza – conclude il sindaco – questa discussione in un momento particolare come questo ci impone di porre ancora maggiore attenzione al tema della legalità, della lotta alla criminalità organizzata, della trasparenza e della liberazione del tessuto produttivo buono, onesto, operoso della nostra città. Ciò che sto dicendo da giorni è che Corigliano-Rossano rappresenta l’economia più dinamica e produttiva della Calabria ed anche questo potenziale investimento lo conferma, e per questo le istituzioni superiori devono attivarsi per misure strutturali che consentano alla nostra comunità di contribuire alla crescita Italiana come vogliamo e possiamo fare. Chiederò quindi, certo di trovare porte spalancate con la Prefettura, l’Autorità Portuale, l’azienda e le sigle sindacali, l’attivazione di protocolli di legalità e trasparenza che dimostreranno, ancora una volta, come a Corigliano-Rossano ci sia spazio per “i buoni”, le istituzioni, l’economia sana, e non ci sia spazio per l’arroganza sociale, opprimente e parassita della criminalità».