Gli studenti dei Licei di Corigliano, all’indomani dell’approvazione del piano di dimensionamento, vogliono esprimere la propria indignazione in merito alla realtà che si prospetta a partire dal prossimo anno scolastico che, inevitabilmente, sarà causa di problematiche per famiglie, alunni, docenti e personale Ata. Dopo un immediato confronto con i rappresentanti di altre scuole presenti sul territorio, è emerso un dissenso comune a tutte le comunità scolastiche, a causa di una decisione presa nel disinteresse e nell’indifferenza di noi alunni, che ci siamo trovati in conto una situazione di fatto senza essere stati consultati. Le problematiche che emergono dopo questa “rivoluzione”, attuata senza un’adeguata riflessione preliminare, sono numerose e di estrema importanza e gravità.
In primo luogo, i Licei di Corigliano detengono un’inviolabile identità storica, sociale e culturale che non può essere cancellata. Il Liceo “Fortunato Bruno” è stata la prima Istituzione liceale ad indirizzo scientifico in provincia di Cosenza, dal 1940 presente nel territorio di Corigliano.
La fusione con il polo liceale di Rossano comporterà un raddoppiamento dell’utenza, ciò andrebbe a incidere su quella che è l’effettiva qualità dell’offerta formativa, risultato ad oggi di rapporti umani e diretti con le istituzioni scolastiche, rapporti che diventeranno inevitabilmente più difficoltosi, dal momento che i due istituti si articolano in quattro sedi in quattro differenti aree urbane, fattori che renderebbero assai complesse le interazioni tra studenti, tra studenti e docenti e tra studenti e uffici di presidenza e di segreteria, vanificando il risultato di anni di lavoro, grazie ai quali oggi a scuola ci sentiamo come a casa, in un ambiente sereno e familiare.
Il timore è quello di non sentirsi più alunni dei Licei di Corigliano, ma un numero di un elefantiaco e spersonalizzato grande istituto. Fattore che andrà a incidere sulla rappresentatività della componente studentesca, dal momento che il numero di rappresentanti resterebbe lo stesso, nonostante il numero degli studenti duplicato.
Questo scellerato provvedimento non tiene conto di un sistema trasportistico quasi inesistente e di una rete viaria di collegamento tra le più pericolose d’Italia, entrambi assolutamente inadeguati alle esigenze di spostamenti che inevitabilmente insorgeranno. Il dimensionamento renderebbe più difficile l’organizzazione di progetti, incontri culturali, seminari, assemblee, viaggi di istruzione, attività extrascolastiche, caratterizzanti del nostro Istituto che se, in un territorio già privo di molte opportunità come il nostro, dovessero venire a mancare, si accentuerebbe ulteriormente il divario con le scuole del centro e del nord, come evidenziato dai recenti dati Invalsi. Sopprimere l’autonomia dei Licei di Corigliano significa indebolire la presenza dello Stato nella nostra città, già depauperata del Tribunale, significa quindi tagliare le gambe alle nostre speranze e al nostro futuro, lasciarci soli più di quanto già lo siamo. In un territorio come il nostro in cui il tasso di dispersione scolastica è tra i più alti in Europa, cancellare un’istituzione scolastica, spersonalizzandola, è un crimine. Lotteremo fino all’ultimo affinché non accada tutto ciò. Il dimensionamento rappresenta una minaccia sociale, logistica e umana oltre che una grave privazione per noi come studenti e soprattutto cittadini.
Pertanto, chiediamo al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, di essere ricevuti al più presto, possibilmente entro lunedì 23 ottobre al fine di spiegare le ragioni della fallacia del piano di dimensionamento riguardante Corigliano Rossano, in particolare il nostro Istituto, ed evitare di subire l’ennesimo sopruso scrivono gli studenti dei Licei di Corigliano.