Nella suggestiva cornice della Biblioteca del loro Liceo i ragazzi del “Telesio” ricordano il prof. Pietro De Leo, figura di riferimento della ricerca storica in Calabria, recentemente scomparso. Una staffetta di lettura di brani tratti dal libro: “Bernardino Telesio. Omaggio al primo degli uomini nuovi”, scritto dall’insigne storico per i 500 anni dalla nascita del filosofo cosentino, verso il quale Bacone si diceva debitore e lo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes profondo estimatore.
“Telesio non è solo una denominazione di cui si pregia il nostro Liceo, ma un grande filosofo naturalista che in queste occasioni impariamo a conoscere meglio, per riempire di contenuto il senso di identità e di appartenenza che ci lega a questa scuola e a questo territorio”. Così il Dirigente Domenico De Luca, presente all’ iniziativa, patrocinata dall’Università degli Studi della Calabria, nell’ambito della XIII edizione della “Settimana della cultura calabrese”, promossa dall’editore Demetrio Guzzardi.
A ricordare il Prof. De Leo due suoi ex studenti oggi storici dell’Ateneo: Mariarosaria Salerno e Attilio Vaccaro, nonché la figlia Laura De Leo, ex alunna del “Telesio“, visibilmente provata dalla recente perdita. “Mio padre -ha detto la De Leo raccontandosi ai ragazzi- si è sempre speso per le nuove generazioni e per la sua terra. Non ha mai lasciato la Calabria lavorando instancabilmente nella sua Università, che speriamo presto vorrà ricordarlo con l’intitolazione di un fondo della Biblioteca di Area Umanistica.
Ma la settimana della cultura per Il Telesio non si chiude qua. Lunedì 2 ottobre nello spazio antistante l’ingresso dello storico liceo, sosterà dalle 8.00 alle 13.30, lato via Siniscalchi, la barca simbolo del drammatico naufragio di Cutro. L’opera, realizzata dallo scultore Antonio La Gamba proprio con i resti del caicco su cui hanno trovato la morte 95 persone, vuole celebrare la sacralità della vita umana e commemorare quanti, partiti con la speranza di un futuro migliore, non sono mai arrivati a destinazione.
Dal Telesio dunque un monito a non dimenticare: tutta l’umanità è sulla stessa barca!