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Comune unico Cosenza-Rende-Castrolibero, Antonio Lo Schiavo in Commissione: “Necessario sentire i sindaci e rivedere quorum”

«Ho chiesto, oggi nel corso della Prima commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, il rinvio della trattazione della Proposta di legge sull’istituzione del Comune unico derivante dalla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero. L’ho fatto perché ritengo che un tema di tale rilevanza, per un’azione che di fatto darà luogo alla fusione tra Comuni più importante della regione, meriti un maggiore approfondimento che tenga nella giusta considerazione le istanze dei territori coinvolti».

È quanto afferma il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, a margine della seduta della Prima commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale della Calabria, relativamente alla trattazione della Proposta di legge sulla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero.  

«Pur giudicando positivamente la finalità di associare funzioni e servizi in una delle aree indubbiamente più progredite della regione, ritengo sia necessario un supplemento di analisi e approfondimento che coinvolga, anzitutto, i sindaci interessati ma che vagli opportunamente anche tutti gli aspetti concorrenti nella fase di partecipazione democratica che accompagnerà il processo. Mi riferisco, in particolare, al referendum che, allo stato, prevede un quorum unico sulla popolazione complessiva dei comuni coinvolti ma non contempla la volontà dei residenti nei singoli comuni. Determinando, paradossalmente, la possibilità che un comune che si esprime a maggioranza contro la fusione venga poi, in ogni caso, incluso nella stessa allorquando il verdetto complessivo risulti a favore. È già successo nella nostra regione e credo che la proposta che oggi riguarda l’area urbana cosentina possa offrire un’utile occasione per affinare il meccanismo referendario e dunque renderlo più coerente al principio di rappresentatività della volontà popolare, che deve essere sempre salvaguardato. Per tale motivo mi farò promotore di una proposta di modifica della Legge regionale n. 13 del 1983 che regola la materia. Si tratta di un passaggio estremamente importante, ribadisco, che merita di essere adeguatamente valutato perché costituirà una prova di democrazia e partecipazione che potrà fare scuola anche per future simili iniziative. Sono pertanto soddisfatto che la trattazione sia stata rinviata dalla Commissione e che sia stata prevista l’audizione dei sindaci dei tre comuni interessati».

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