“L’amministrazione comunale di Rende, attualmente guidata dal vicario rag. De Rango, esponente politico di lungo corso, ha annunciato, con la solita enfasi, una “rivoluzione” nel settore della pubblica illuminazione, attraverso l’esecuzione di un progetto di efficentamento energetico che prevede la sostituzione degli attuali organi illuminanti con lampade a Led, di cui allo stato si ignora l’architettura, l’effetto luminoso e di arredo urbano. A tal proposito, l’augurio che ci sentiamo di fare è che gli attuali lampioni a “quattro palle”, che a Rende hanno contribuito a determinare l’effetto città, siano sostituiti con organi illuminanti altrettanto gradevoli alla vista, in grado di illuminare anche il contesto, infondendo allegria e non disarmante tristezza.
Ci corre l’obbligo, però, di stigmatizzare le scelte dell’amministrazione comunale, che avrebbe dovuto procedere all’efficentamento energetico in un contesto più generale di gestione del settore dell’energia, per raggiungere il miglior risultato di efficienza del servizio e, nel contempo, un maggiore beneficio economico per il Comune, approfittando delle enormi disponibilità messe a disposizioni degli enti locali dal PNRR. I sette milioni di euro dell’Agenda Urbana, infatti, destinati al finanziamento del cosiddetto efficentamento, si sarebbero potuti utilizzare in altri settori, seguendo altra strategia, per assicurare l’innovazione nel settore dell’energia.
Il progetto che sta eseguendo il Comune comporta una spesa complessiva di 15 milioni di euro in 10 anni, di cui circa 5 milioni per l’esecuzione dei lavori di efficentamento ed un milione all’anno per 10 anni per il pagamento della bolletta energetica e per la manutenzione degli impianti. Poiché il progetto prevede un risparmio energetico del 78%, e avendo speso il Comune nell’anno 2022 circa un milione e mezzo di euro, ne deriva che nei prossimi anni, mediamente, la bolletta energetica dovrebbe aggirarsi intorno ai 330 mila euro.
E, dal momento, che l’operazione di efficentamento energetico con lampada a Led comporterà un enorme risparmio per l’attività di manutenzione degli impianti, peraltro controllati da remoto, a noi sembra eccessiva la remunerazione annuale dell’impresa vincitrice della gara, pari si ripete, a un milione di euro, per pagare il fornitore dell’energia, la manutenzione ordinaria e l’utile di impresa. Il Comune di Rende, a nostro avviso, ha perso una grande occasione finanziaria e gestionale, di efficentare un importante servizio con costi ridotti e maggiori entrate, il tutto consentito dalle rilevanti capacità imprenditoriali offerte dal mercato, in una visione strategica consentita dal PNRR.
Ma per fare ciò sarebbe stato necessario avere visione, capacità di programmazione e disinteresse corporativo, avendo, quindi, a cuore soltanto il bene della collettività. Per il momento, volendo restare nell’ambito del solo progetto di efficentamento energetico, si poteva prevedere nel bando l’allungamento a venti anni del rapporto con il gestionario; in tal modo, il Comune avrebbe potuto contrarre un mutuo di circa cinque milioni di euro direttamente (oppure ricorrendo ad una anticipazione di pari importo da parte dell’esercente la gestione), la cui rata annuale, per le considerazioni sopra espresse, si sarebbe sostenuta spendendo una cifra non molto superiore al milione di euro all’anno o, comunque, un importo sostenibile se si fosse proceduto con una programmazione di scenario.
In questa ipotesi, peraltro da noi proposta da più tempo, al Comune di Rende sarebbe rimasta una disponibilità di sette milioni di euro da utilizzare per altri interventi infrastrutturali”.
Lo afferma in una nota la Federazione Riformista di Rende.