La condizione degli anziani e le politiche sociali sono state al centro dei lavori del Consiglio generale della Federazione Nazionale Pensionati CISL di Cosenza, riunito a Castrovillari.
I 70 anni dalla fondazione della FNP CISL (ottobre 1952-2022) cadono, è stato rilevato durante l’incontro, in un momento particolare di crisi e di incertezza. Un tempo segnato da una pandemia che ha colpito duramente soprattutto anziani e fragili e continua a colpire, mentre soffiano venti di guerra. Con una crisi energetica, di cui il caro-bollette è la punta dell’iceberg, che mette a dura prova imprese e famiglie, mentre cresce soprattutto nel Mezzogiorno la povertà assoluta, come si legge nel 21° Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale.
La popolazione del territorio calabrese e cosentino invecchia sempre di più. Quasi il 70% dei pensionati della regione percepisce una retribuzione mensile molto al di sotto di mille euro. Di fronte a questi temi e alle inefficienze del sistema sanitario regionale, la FNP, insieme a tutta la CISL, è impegnata ai diversi livelli del confronto, sia con la Giunta regionale, sia con il Governo, a chiedere con determinazione politiche di sostegno alla non autosufficienza e a favore dell’invecchiamento attivo. A chiedere anche al nuovo Esecutivo una previdenza equa e inclusiva, una riforma fiscale che redistribuisca il carico a favore delle fasce deboli e intervenga sulla piaga dell’evasione, l’estensione della 14ma per i pensionati e nuovi adeguamenti al costo della vita, dopo quelli già ottenuti per il 2022 e 2023. È nell’agenda sociale della CISL per il nuovo Governo anche la riforma delle pensioni: pensione contributiva di garanzia per i giovani; sostegno pubblico all’adesione alla previdenza complementare; maggiore supporto ai lavoratori precoci, a chi svolge lavori gravosi e usuranti; Ape sociale permanente e allargata; possibilità di andare in pensione a partire da 62 anni e anche in presenza di 41 di contributi. Per quanto riguarda le donne, la CISL chiede sconti contributivi alle madri lavoratrici e una rivisitazione dei coefficienti di calcolo. È nell’agenda il Mezzogiorno come priorità nazionale, con il superamento del divario sempre più largo tra Nord e Sud del Paese, un divario che è evidente nelle infrastrutture immateriali e materiali, nella mobilità, nella formazione.
C’è, in Calabria, anche di fronte ai cambiamenti nella popolazione, un welfare da rifare, da ripensare, infrastrutture sociali da realizzare anche con i fondi del Pnrr, perché sono a rischio la coesione sociale e territoriale. C’è la necessità di riorganizzare la medicina territoriale, con un coinvolgimento dei medici di famiglia, e la rete ospedaliera. In questa direzione la FNP CISL è impegnata e disponibile al confronto, insieme all’intera Confederazione. Le sue sedi sono aperte a tutti e i servizi del Caf Cisl e del patronato Inas Cisl sono a disposizione di ogni cittadino.
Il Consiglio ha, inoltre, espresso solidarietà nei confronti delle donne iraniane impegnate in una battaglia di libertà e di tutte le donne vittime di violenza.
I lavori sono stati aperti dalla relazione del Segretario generale della FNP provinciale, Raffaele Zunino. Vi hanno preso parte Girolamo Di Matteo, del Comitato di reggenza nazionale, il cui intervento ha chiuso il dibattito, i Segretari generali della FNP Calabria, Cosimo Piscioneri, della Cisl regionale, Tonino Russo, della Cisl provinciale, Giuseppe Lavia, cui è stata affidata la presidenza dell’incontro.
La scelta di tenere il Consiglio a Castrovillari – punto di riferimento culturale, turistico e amministrativo per un vasto territorio – è nata dalla volontà di testimoniare e valorizzare la storica presenza della CISL, e specificamente della Federazione Pensionati, nell’area del Pollino e nel nord dalla Calabria.