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Usano l’acqua per spegnere le fiamme, ma non ne hanno da bere. La denuncia di Antonio Vercesi (USB Cosenza): “L’assordante silenzio che ci circonda? Un modo per punire il comandante Rizzo”

di Roberta Mazzuca – Un paradosso da far invidia alle migliori commedie all’italiana quello che si consuma nella caserma dei vigili del fuoco di Cosenza, dove il sindacato denuncia da tempo carenze e inottemperanze da parte della dirigenza locale. “Usano l’acqua per spegnere le fiamme, ma non ne hanno da bere”: così potrebbe titolare questo nostro ipotetico lungometraggio. Nella realtà, però, è esattamente ciò che Antonio Vercesi, coordinatore provinciale USB, ha dichiarato interrogato ai nostri microfoni: “Questa è solo l’ennesima ingiustizia che, purtroppo, noi vigili del fuoco siamo chiamati incresciosamente a vivere, l’ultima di un’infinita serie. Siamo vigili del fuoco, e ogni giorno siamo chiamati a lavorare a temperature elevatissime, a respirare fumo e cenere, e a coprire turni massacranti. È il nostro lavoro, e siamo felici di servire la città” – ci dice. “È inammissibile che, a fronte di ciò, non ci sia garantita neanche la possibilità di bere. I vigili del fuoco di Cosenza non vengono riforniti neanche dell’acqua, sono costretti a chiederla ai cittadini, o a rifornirsi alle fontane pubbliche. Ringraziamo enormemente gli abitanti, che ci danno una grandissima mano, ma dovrebbe essere la dirigenza a preoccuparsi della nostra salute. Sarebbero previsti anche gli integratori salini, indispensabili per svolgere al meglio e in sicurezza il nostro lavoro ma, nel clima di terrore instaurato dal dirigente Rizzo, non ci si azzarda neanche a chiederli”.

“Un dirigente che, bisogna dirlo, dal giorno del suo insediamento non ha fatto altro che negare diritti e instaurare un clima di assoluto terrore all’interno dell’intero corpo. La questione dell’acqua è soltanto l’ennesima negazione di un diritto essenziale, ma potrei elencare mille altri soprusi messi in atto dal dirigente: pretende, ad esempio, che siano utilizzati i mezzi privati per trasportare le attrezzature, peraltro insufficienti, riduce il potenziale antincendio, non permette di donare il sangue o, addirittura, come pare sia avvenuto negli ultimi tempi, cerca di imbavagliare anche i giornalisti”. Vercesi denuncia, in altre parole, una situazione critica non soltanto da un punto di vista prettamente tecnico, per la mancanza di personale, mezzi e attrezzature, ma al collasso anche dal punto di vista umano e psicologico: “I vigili del fuoco dovrebbero essere coccolati, per il servizio che rendono alla comunità, e il silenzio che ci circonda in seguito alle tantissime denunce fatte fino a oggi, ci sconcerta”.

Il sindacalista ha, in proposito, una sua singolare visione: l’assordante silenzio delle alte dirigenze rappresenterebbe per lui un modo di punire l’attuale comandante Rizzo che, a suo dire, non vorrebbe lavorare nella città di Cosenza. “Io credo che nessuno voglia bene a questo comandante, che non voleva venire a lavorare qui, e che la decisione di non fare nulla sia una vera e propria punizione nei suoi confronti. A farne le spese, però, sono ancora una volta i Vigili del Fuoco”.

Una situazione che lascia sconcertati e non di meno preoccupati, se si considera anche l’avvento dei numerosi e pericolosi incendi, che già l’estate scorsa hanno devastato il patrimonio calabrese, e che anche quest’anno sembra stiano pesantemente minacciando la regione, finora tra quelle più colpite. Alla luce delle sue dichiarazioni, abbiamo allora chiesto ad Antonio Vercesi come il comando provinciale di Cosenza sia preparato a gestire una simile prospettiva: “Noi continueremo a fare il nostro lavoro con grande dedizione”, – risponde accennando un amaro sorriso – “ma ci troveremo sicuramente in situazioni di pericolo senza le risorse necessarie per difendere al meglio il territorio. Per fortuna riceviamo un grandissimo aiuto dai cittadini, che ci supportano e si prendono cura di noi. Questo non basta. Ciò che servirebbe, come da tempo chiediamo, è la rimozione di un comandante incapace di gestire la difficile situazione del nostro territorio e che calpesta la dignità e il lavoro dei vigili del fuoco”.

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