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Rifiuti, il sindaco di Crosia non ci sta: “Aumento costi smaltimento intollerabile. Impensabile continuare a chiedere sacrifici ai Comuni”

«Intollerabile un nuovo aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti, i Comuni continuano ad essere l’agnello sacrificale dell’incapacità gestionale di un settore che in Calabria, negli ultimi 20 anni, ha solo ampliato e reso irreversibile la fase emergenziale. Bene sta facendo il governatore Occhiuto a spingere sul potenziamento del termovalorizzatore di Gioia Tauro ma ora occorre intervenire anche sul vertiginoso aumento delle spese onde evitare che gli enti locali si trovino difronte ad un default finanziario, con l’ulteriore beffa per le comunità che hanno portato la raccolta differenziata a quote considerevoli di vedersi ingiustamente vessati da un balzello di tasse ancora più consistente».

 È quanto dichiara il sindaco di Crosia, Antonio Russo, ai margini dell’incontro dell’Ato Cosenza, andato deserto per mancanza del numero legale, convocato ieri pomeriggio a Rende nel quale si sarebbe dovuto discutere dell’ennesimo e spropositato aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti a carico dei Comuni.

«È inaccettabile – dice il Sindaco – che si porti all’ordine del giorno della comunità d’ambito un ulteriore incremento dei costi già di per sé esorbitanti causati dall’assenza di strategie e decisioni. I comuni afferenti all’Aro della Sibaritide sono quelli ancora una volta più vessati nonostante abbiano a servizio un impianto pubblico a Corigliano-Rossano e una discarica di servizio a Scala Coeli che potrebbe essere aperta domani stesso considerata l’emergenza. E invece ci è stato sottoposto un aumento considerevole sia per il conferimento degli scarti nell’impianto di Bucita che passerebbe dai 260 euro attuali a 300 euro a tonnellata; sia per lo smaltimento degli scarti in siti extraregionali con un ulteriore esborso di 321 euro a tonnellata. Con queste cifre tantissimi comuni rischieranno di non chiudere il bilancio e di finire in dissesto, quando sappiamo tutti che le colpe non sono né dei sindaci tantomeno dei cittadini. Perché era la Regione e precisamente l’Ufficio del Commissario che avrebbe dovuto individuare, in attesa di una stabilizzazione della raccolta dei rifiuti su tutto il territorio calabrese, le discariche di servizio. Non lo ha fatto per mancanza di coraggio nelle scelte, demandando tutto agli enti locali e ad organismi come gli Ato e gli Aro che in realtà sono diventati il paravento delle responsabilità non assunte dagli organi preposti. È giusto allora che ulteriori spese per lo smaltimento dei rifiuti vengano pagate dalla Regione e non dai comuni Calabresi che sono già vessati da una tassa sui rifiuti tra le più alte d’Europa. Una beffa nella beffa soprattutto per comunità come Crosia che in pochissimi anni è passata dall’assenza totale di una politica di gestione dei rifiuti ad avere percentuali di differenziata oltre il 60%. Purtroppo però capisco che in queste condizioni la cultura della differenziazione è stata solo un impiccio per i cittadini che, a causa del continuo e incessante incremento dei costi regionali, non hanno tratto alcun beneficio economico da questa sana pratica che, al contrario, dovrebbe essere quanto più incentivata anche attraverso incentivi economici. Ecco perché, insieme al rilancio del termovalorizzatore di Gioia Tauro che rimane un impegno forte e lodevole del governatore Occhiuto, occorre che la Regione faccia ora un sacrificio ed eviti ai comuni di chiedere ulteriori sacrifici ai propri cittadini».

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