“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla” - Gabriel Garcia Marquez
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Giornata della legalità, Gabrielli a Diamante: “Giovani, siate protagonisti”

“Non aspettate che altri facciano scelte per voi, ognuno è padrone del proprio destino”. È l’esortazione che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per la sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli ha fatto ai tanti studenti che oggi lo hanno incontrato, nel teatro dei Ruderi di Cirella, a Diamante (Cosenza), nel corso della celebrazione della “Giornata per la legalità” nel ricordo dei 30 anni delle stragi di mafia. Gabrielli ha dialogato con il giornalista del Corriere della Sera Francesco Verderami. “Chi sa, chi conosce, studia e si impegna – ha aggiunto Gabrielli, sottolineando l’importanza della scuola – è il futuro di questo Paese”.

Gabrielli ha invitato i giovani alla partecipazione e al protagonismo. “Non aspettate il testimone, – ha detto – ve lo dovete prendere, assumendovene il rischio”. “Le conquiste sulla legalità non sono per sempre, ogni giorno vanno riconfermate”, ha aggiunto. Gabrielli ha citato tre esempi di vita: quello del giovanissimo pastorello Giuseppe Letizia, ucciso nel 1948 perché aveva assistito ad un omicidio di mafia, e quello dei due giovani poliziotti Roberto Antiochia, ucciso in un attentato, e Emanuela Loi, che faceva parte della scorta del magistrato Paolo Borsellino. Invitando i ragazzi a non girarsi mai dall’altra parte. “L’indifferenza è l’atteggiamento peggiore che possa esserci”, ha sottolineato Gabrielli. “Siamo lampioni in mezzo alla strada – ha detto ancora – e noi abbiamo il compito di illuminare un pezzo di strada”.

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