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Cosenza, il dibattito nel Consiglio comunale che ha approvato le pratiche relative alla TARI 

Subito dopo la relazione dell’Assessore al bilancio Francesco Giordano è intervenuto il Presidente della commissione bilancio Gianfranco Tinto. “Non è facile per un’Amministrazione comunale – ha detto – assumere decisioni che vanno prese per legge e che inevitabilmente si riflettono sui cittadini”. Tinto ha ricordato i diversi passaggi delle pratiche in commissione ed ha dato conto di alcune aggiunte di carattere tecnico, come ad esempio la possibilità  di poter differire il pagamento. “Nei momenti di  difficoltà – ha concluso Tinto – tutti devono dare il proprio contributo”.

Il buon lavoro svolto in Commissione bilancio è stato poi sottolineato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Franesco Spadafora. “Le maggiori novità – ha detto Spadafora – sono quelli ascrivibili al PEF che oltre ad identificare i costi ha fatto registrare un incremento di un milione di euro. Questo aumento andrà ad incidere sulle tariffe, inevitabilmente aumentate, perché attraverso di esse devono essere coperti i costi del servizio rifiuti. C’è poi – ha aggiunto Spadafora – una drastica  diminuzione delle agevolazioni. L’aumento di un milione di euro andrà a danneggiare tutti i nuclei familiari, con un inasprimento della Tari del 30%. Saranno penalizzate soprattutto le famiglie meno abbienti, con un dimezzamento della portata delle agevolazioni”. Poi il capogruppo di Fratelli d’Italia ha anticipato la proposta di risoluzione che sarà poi respinta dal Consiglio e che lo stesso Spadafora aveva auspicato potesse essere votata insieme alle altre pratiche, “affinché – ha detto –  nel prossimo bilancio di previsione possa essere stanziato un importo finalizzato a ridurre la tassa a favore delle famiglie meno abbienti. Sarebbe importante stare vicino alle famiglie disagiate che devono già sopportare costi esorbitanti per l’energia ed il combustibile. Trovo giusto e doveroso che si spieghino anche i motivi del perché il costo è lievitato rispetto agli anni precedenti. Uno dei motivi è da ricercare sicuramente in quella consistente fetta di cittadini che non differenzia i rifiuti”. Spadafora ha poi sollecitato l’adozione di iniziative finalizzate a sensibilizzazione la cittadinanza per incentivare le buone pratiche, chiedendo, inoltre di debellare il fenomeno, sempre più diffuso, degli abbandoni dei rifiuti. “Non c’è stato impegno verso la soluzione di queste problematiche. Su questo bisogna impegnarsi ancora di più. Ci sono intere zone della città, come l’ultimo lotto di via Popilia e via degli stadi  dove l’abbandono indiscriminato dei rifiuti è particolarmente praticato. Questo preoccupa tutti i cittadini. C’è bisogno di un cambio di rotta che consenta l’abbattimento della tassa nell’immediato futuro e, pur apprezzando il lavoro fin qui svolto, sarà difficile accordare un voto favorevole”.

Subito dopo il capogruppo di Fratelli d’Italia è intervenuto il consigliere Giuseppe Ciacco. “La cifra identitaria della nostra coalizione – ha esordito Ciacco –  parla il linguaggio del rigoroso rispetto della stabilità contabile dell’ente, del rigoroso rispetto dei valori dell’equità sociale, adoperando, dinnanzi alla Città, il dizionario della verità e della chiarezza. I conti pubblici e i connessi documenti contabili – ha aggiunto – sono strumenti da maneggiare con inflessibile serietà. Cosicché, qui e ora, è consegnato all’esame dell’assemblea consiliare  uno schema deliberativo che, nella sua articolata morfologia, interpreta, nella contingenza data, la corretta valutazione dei flussi finanziari,   mettendo in armoniosa sintonia, da una parte  lo stato di bisogno economico dell’Ente, dilaniato dal vertiginoso salasso finanziario durato 10 lunghi anni,  e, dall’altra parte, lo stato di bisogno economico della popolazione amministrata, martoriato dalla sfiancante stagione pandemica e aggravato da un vertiginoso aumento del costo delle spese primarie. Stanno, esattamente, in questa provvida logica – ha aggiunto Giuseppe Ciacco –  il regolamento, il piano finanziario e le tariffe TARI proposti all’approvazione del Consiglio.  Avverto già l’eco mistificatrice della speculazione politica, imbastita sull’onda, sfacciatamente demagogica, di chi, in questa aula, si alzerà riproponendo la parte già recitata, ieri, in Commissione consiliare,  dirà: “Voi, donne e uomini del centro sinistra, state tartassando le famiglie cosentine, imponendo loro un aumento della TARI pari al 25%”. Signori,  basta a sfornare   vanesie  filastrocche, che non hanno né capo e né coda. Turlupinare la città può trasformarsi in un micidiale boomerang. Anzi, per qualcuno, si è già trasformato,  in un micidiale boomerang. E’ vero: ci sarà l’aumento TARI per l’utenza domestica. Ma è una misura necessaria e razionale. E’ vero: ci sarà una diminuzione TARI per l’utenza non domestica. Ed è una misura, altrettanto, necessaria e razionale. E, alla città, lo stiamo comunicando, ufficialmente, dall’aula, espressione massima della rappresentanza popolare. Un comunicato più ufficiale di questo non esiste. E non sono fatue parole d’ordine, quelle che  sto pronunciando. Riflettono, perfettamente, la realtà oggettiva delle cose. E’ evidente: se noi avessimo avuto le risorse sufficienti avremmo elargito – come è  giusto che fosse –  aiuti e agevolazioni a tutti i contribuenti della città. Ma noi le risorse sufficienti non le abbiamo. E non le abbiamo perché abbiamo ereditato un disastroso crac finanziario. Che pesa e continuerà a pesare, come un macigno sulle sorti della città. E, allora, nelle condizioni date, l’attuale proposta tariffaria è la più equa possibile, perché, fra l’altro, risolve, neutralizzandolo, l’infido e scriteriato paradosso dell’anno scorso, quando il carico complessivo del costo del tributo   è stato ripartito, con modalità, sfacciatamente  scellerate: pagava, proporzionalmente di più, chi, proporzionalmente, produceva di meno. Il trionfo dell’ingiustizia sociale. Tant’è vero che il resoconto dell’omologa seduta consiliare dell’anno scorso,  registra un vibrato intervento della Consigliera Bianca Rende, che oggi ci rimprovera, la quale stigmatizzò quel piano tariffario, etichettandolo  come, incomprensibilmente, penalizzante per le utenze non domestiche. Ed è vero: quell’impianto tariffario, l’impianto tariffario dell’anno scorso,  presentava una perniciosa iniquità di fondo. E, come tale, meritava e merita di essere, sapientemente, rivisitato. Il costo complessivo dei rifiuti, in città, è generato, per l’80% dalle utenze domestiche e, per il 20% dalle utenze non domestiche. Questo è il parametro di riferimento, rispetto al quale  noi, stasera, stiamo, assai semplicemente,  applicando l’abc della perequazione sociale. A chi produce  meno rifiuti offriamo una mano di aiuto, chiedendo a chi produce più rifiuti  un piccolo sacrificio compensativo. A fronte di un decremento deve necessariamente esserci un parallelo incremento. Salvo a non voler replicare devastanti gestioni contabili dell’Ente. E allora, sgraviamo di 500 euro le utenze non domestiche e aumentiamo, di appena, 50 euro,  le utenze  domestiche. Sapendo, fra l’altro, che tantissimi titolari di utenze non domestiche sono anche padri di famiglia, titolari, quindi, anche di utenze domestiche. Insomma, stiamo scrivendo, per davvero, una bella pagina di solidale coesione sociale. Garantendo, per di più, alle utenze domestiche un prelievo tributario al di sotto dell’incidenza nazionale: l’incidenza nazionale è attestata a 310 euro; noi stiamo,  sotto i 310 euro.  E aggiungo per assecondare l’obbligo di verità verso la città: il ventaglio di agevolazioni e di esenzioni, in vigore l’anno scorso, non è possibile riproporlo quest’anno per più ordine di ragioni. Innanzitutto perché non sono più utilizzabili i fondi Covid, fonte primaria di quasi tutte le pregresse  misure premiali. Poi, le risorse dell’Ente,  allo stato attuale,  non consentono di andare oltre  il plafond  programmato. Certo, se in sede di approvazione del bilancio preventivo, che quest’anno avverrà nella perfetta obbedienza dei termini di legge, dovessero reperirsi ulteriori e adeguati fondi, la platea delle agevolazioni e delle esenzioni sarà ampliata. Ma si tratta di una ipotesi, rispetto alla quale   noi, coscientemente, non intendiamo alimentare nessuna illusoria speranza. Se i fondi ci saranno – ha concluso Giuseppe Ciacco – l’ampliamento delle agevolazioni ci sarà. Sono fermamente persuaso che nei momenti di emergenza economica   ogni parte politica debba assumere un atteggiamento sobrio e responsabile. Noi lo abbiamo assunto. Temo che altri vadano per un’altra strada. Tuttavia,  noi,  continueremo, imperterriti, sulla strada del rigore amministrativo, della sobrietà e della responsabilità istituzionale”.

Il consigliere Francesco Caruso, nell’intervento immediatamente successivo, ha ricordato la possibilità di agevolare i cittadini e prevedere esenzioni o riduzioni. “Alcune riduzioni ed esenzioni – ha detto Francesco Caruso – sono individuate dalla legge, altre sono in favore di ulteriori fattispecie ritenute meritevoli di tutela. In 10 anni – ha aggiunto – abbiamo tenuto alta l’attenzione di alcune categorie svantaggiate individuandole tra le famiglie maggiormente disagiate in ragione delle contingenze che si sono susseguite (il covid, l’aumento delle utenze energetiche, ecc.). Abbiamo tenuto in considerazione il tessuto debole e fragile della città sia dal punto di vista economico che sociale. Siamo convinti – ha inoltre rimarcato Caruso -che le famiglie che non pagano la TARI e che neanche differenziano, lo fanno per un motivo culturale. Questo atteggiamento riflette uno scarso senso civico. Il problema è di sensibilità e si risolve con opportune campagne promozionali idonee ad incentivare le buone pratiche. Non è demagogia aiutare le famiglie di Cosenza. Abbiamo avuto l’impressione che non ci sia stato uno sforzo idoneo a trovare nelle pieghe del bilancio misure di compensazione per le categorie svantaggiate. Questo non ci consente di valutare positivamente le pratiche. E il bilancio di previsione è ancora lontano, nonostante gli annunci di approvarlo nel rispetto dei termini consentiti. La vostra proposta è monca  perché è priva delle misure compensative. Ci viene chiesto di approvare un regolamento e un impianto tariffario che legittimano un aumento del 30% che ci appare esorbitante perché aumenta il gravame sulle famiglie”.

Anche per il consigliere Francesco Luberto, che ha parlato subito dopo, “l’aumento del 30%  è difficile da accettare, perché andrà a carico delle famiglie, già al collasso. Un aumento così elevato costerà un sacrifico eccessivo, anche perché le agevolazioni andranno a diminuire. Il nostro gruppo consiliare – ha aggiunto Luberto – non rimprovera nessuno, ma vuole sottolineare che ci sono aumenti dei costi eccessivi e che la coperta è molto corta. Vorremmo che si desse un segnale forte dando seguito alle richieste che avevamo fatto in precedenza e che erano tese alla lotta all’evasione. Chi paga sono sempre i soliti pochi. Eppure oggi disponiamo di tutti gli strumenti tecnologici per censire i contribuenti. Dobbiamo essere in grado di dare segnali forti, così come è importante adottare atti di indirizzo che riteniamo assolutamente necessari. La Corte dei Conti, a suo tempo elencò le criticità del Comune ed anche dove intervenire perché possa diventare virtuoso. Il bando sui rifiuti è in scadenza ad ottobre ed anche su questo vorremmo comprendere quale indirizzo intende dare il Comune e quale posizione assumerà la Regione”.

Nel corso delle dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere comunale Michelangelo Spataro. “Oggi – ha esordito – viene sfatata una situazione della quale spesso venivamo accusati e cioè di aver aumentato le tariffe fino al massimo delle possibilità. Nonostante vi sia un aumento medio, siamo tra le tariffe più basse della regione e quindi non abbiamo esasperato i cittadini con 302 euro annui. Resta il  rammarico del maggior costo che grava su quelli che pagano con puntualità. Credo che la politica sulla riscossione possa fare poco. Ci sono delle lamentele perché alcuni cittadini hanno ricevuto la cartella ed altri no. Credo sia necessario convocare chi si occupa della domiciliazione delle cartelle”. E sulle esenzioni Spataro afferma che “negli anni passati c’è stato un occhio di riguardo ai bisognosi con le varie fasce di ISEE sino ad arrivare al 50%. Anche io mi associo ai colleghi della minoranza per far sì che nelle pieghe del bilancio si riescano a trovare risorse per alleviare le famiglie che non riescono a far fronte ai pagamenti”. Sulla raccolta dei rifiuti nelle zone di via Popilia e via degli Stadi, Spataro precisa che “è una piaga che esiste da più tempo e che bisogna trovare una soluzione come è avvenuto a Reggio Calabria. Nel  nuovo affidamento si è dovuti tornare al vecchio sistema. Una soluzione va trovata. In alcune zone bisognerebbe tornare al passato”. Ed ha preannunciato voto contrario.

Per la consigliera Bianca Rende, intervenuta subito dopo Spataro, “il tema dei rifiuti, delle tariffe e del servizio di smaltimento è molto avvertito. Oggi non si può discutere di tariffe se non si discute del servizio. Per parafrasare l’ex ministro Padoa Schioppa,  le tasse sono belle, giuste e doverose, aggiungerei però sono tali quando vengono corrisposte a fronte di un servizio efficiente. C’è un grande disagio tra i cittadini– ha sottolineato Bianca Rende- .A lamentarsi è chi paga le tasse e fa la differenziata. Noi dobbiamo stare dalla loro parte impegnandoci realmente a cambiare le cose. Sono molto soddisfatta a nome del gruppo di aver stimolato il dibattito.  Dobbiamo aprire un dibattito pubblico sull’utilizzo della risorsa rifiuto in città. Se applicassimo le direttive comunitarie e applicassimo le 4 R (riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero) potremmo contare su un’azione politica più forte nei confronti della Regione Calabria. Il Comune deve contribuire alla realizzazione di un sistema regionale efficiente. Oggi dobbiamo cambiare passo e superare le deficienze che continuano a perpetrarsi e le criticità ataviche”. E, a questo proposito Bianca Rende ha suggerito di ricorrere alle sanzioni e di agire con severità per mettere anche fine alla reiterazione di comportamenti inqualificabili. Bisogna lavorare molto sul piano della lotta all’evasione. E ha annunciato la sua astensione”.

Ha aperto il suo intervento con un saluto alle dipendenti comunali, da poco andate in pensione e per anni in forza alla segreteria generale di Palazzo dei Bruzi, Rosangela Sacco e Maria Bruno, il consigliere comunale Giuseppe d’Ippolito che, quando ha parlato delle pratiche all’ordine del giorno ha sottolineato la complessità della vicenda. “L’argomento – ha aggiunto – interessa tutti i cittadini ed ha conosciuto una gestazione lunga e laboriosa”. D’Ippolito ha parlato di pacchetto pronto, della necessità di procedere ad una riflessione sui costi e della mancanza di congruità di un parametro di cui aveva chiesto la revisione. “Non si tratta soltanto di spostare delle somme – ha detto ancora il consigliere di Fratelli d’Italia – ma c’è in ballo l’equità. Vengono fatte scelte politiche che modificano i costi familiari sulla produzione dei rifiuti. Si tratta di scelte politiche che voi difendete, ma che noi non  condividiamo”. Ed ha annunciato voto contrario.

Nel preannunciare, invece, il suo voto favorevole, il capogruppo del PD Francesco Alimena ha sottolineato l’iniquità del costo dei rifiuti spalmato sui contribuenti “perché nessuno paga” e “chi ha un’attività commerciale e una famiglia paga due volte. L’aumento del 30% ai contribuenti domestici ha un impatto completamente diverso perché – ha aggiunto Alimena – si mantiene nell’alveo del minimo quantificato in Italia. In ogni caso – ha concluso – bisogna lasciare all’Amministrazione comunale il tempo di fare le modifiche strutturali”.

Ultimo intervento, prima della votazione, quello del capogruppo di “Franz Caruso Sindaco” Ivan Commodaro. “Quelli in discussione stasera sono argomenti spinosi e sapevamo che sarebbero stati oggetto di critiche. Questa è la prima seduta in cui discutiamo atti ascrivibili alla nostra Amministrazione dopo una serie di documenti che erano stati prodotti dalla precedente”. E sulle esenzioni Commodaro ha aggiunto: “è facile che la fascia di 500 euro per la quale è previsto l’esonero totale sia riservata a pochi. Ma per estendere questa fascia, ci sarebbe bisogno di capire dove reperire i fondi per le agevolazioni. Quest’anno non ci sono, come è stato detto ampiamente, le risorse statali, ma l’Amministrazione ha già preso un impegno. Se, nelle pieghe del bilancio si troveranno delle risorse, estenderemo le agevolazioni”. Sulla scelta di gravare meno le utenze non domestiche Commodaro ha, infine, sottolineato che  “il tessuto commerciale che sta alla base della città di Cosenza è estremamente ridotto e debole. Tendergli una mano non è certo sbagliato, anche perché questo tessuto è spesso formato da famiglie proprietarie delle stesse attività e che quindi sarebbero gravate due volte nella stessa misura”.

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