Catanzaro e la Calabria, per due giorni, sono al centro del dibattito nazionale sull’evoluzione del modello di formazione del comparto di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. A volere fortemente che il capoluogo di regione calabrese fosse protagonista è stata l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro che ha promosso un convegno di caratura nazionale dal titolo “Ecosistemi del Sapere – Nuovi orizzonti dell’Afam”, ospitato sul palco del Teatro Politeama “Mario Foglietti”. Il convegno intende fornire un contributo al dibattito sul comparto AFAM proprio nel momento in cui questo sta vivendo una fase di rinnovamento concreto, sostenuta dagli atti normativi emanati dal Ministero dell’Università e della Ricerca che stanno dando piena attuazione alla legge 508/1999. I nuovi settori artistico-disciplinari, l’avvio dei dottorati AFAM e i bandi dedicati all’internazionalizzazione segnano un’accelerazione storica del processo di riforma. Le misure sul reclutamento e sull’abilitazione artistica nazionale stanno progressivamente rafforzando la piena equiparazione con il sistema universitario. È un passaggio decisivo che ridisegna il ruolo delle istituzioni artistiche italiane nella ricerca contemporanea. In questo scenario, le Accademie sono chiamate a contribuire in modo sempre più strategico alla qualità e alla competitività del sistema formativo nazionale.
Per il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Virgilio Piccari, «quello di oggi è il risultato di un sacrificio collettivo e di un lavoro che l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro porta avanti da anni con determinazione. Il Ministero ha riconosciuto la solidità della nostra proposta e ha scelto Catanzaro come centro del dibattito nazionale, un segnale che ci colloca al cuore dello scenario italiano sul piano della ricerca e dell’internazionalizzazione. Abbiamo illustrato alla Ministra e ai suoi delegati le numerose iniziative che hanno visto l’Accademia protagonista in Europa, e oggi questo impegno trova un riconoscimento concreto. È la terza volta, dal 2006, che il comparto AFAM si riunisce in una tappa così significativa, ma la prima volta che ciò avviene in Calabria. Per questo ringrazio profondamente il corpo docente, l’amministrazione dell’Accademia e il Comune di Catanzaro: insieme abbiamo trasformato quelle che sembravano visioni ambiziose in una realtà che oggi tutti possono vedere».
A seguire, la presidente Aba, Stefania Mancuso, ha posto l’accento sul valore culturale e sociale del comparto AFAM nella formazione: «La riforma in corso accelera alcuni processi ma ribadisce anche l’esigenza di criteri di qualità e valori che devono restare centrali nella ricerca artistica. Le Accademie di Belle Arti sono luoghi di produzione creativa, di dialogo interculturale e di interpretazione della contemporaneità: una funzione strategica che non può andare dispersa. Anche nell’ottica di una futura equiparazione con il sistema universitario, dobbiamo preservare la nostra specificità, perché la creatività non può essere imbrigliata in modelli che non le appartengono. L’arte che formiamo e promuoviamo nelle accademie mette al centro l’essere umano e la sua sensibilità: senza questa anima, l’arte non lascerebbe tracce nel tempo né contribuirebbe al patrimonio culturale del Paese».
Il primo intervento dopo i saluti introduttivi di Piccari e Mancuso è stato quello di Alessandra Gallone, Consigliera del Ministero dell’Università e della Ricerca: «Viviamo un momento decisivo per l’Alta Formazione Artistica, che oggi più che mai è chiamata a formare professionalità capaci di unire sensibilità, responsabilità e innovazione. L’AFAM è centrale nella costruzione di un nuovo umanesimo tecnologico e sociale, perché rimette al centro la persona e la creatività, anche nei sistemi economici e produttivi. Dopo venticinque anni di attesa, stiamo completando gli atti attuativi della riforma e costruendo un sistema finalmente omogeneo, più flessibile e pienamente integrato con l’università. Abbiamo rafforzato dottorati, reclutamento, abilitazione nazionale e inserito per la prima volta la figura del ricercatore AFAM nei contratti di lavoro. Il Ministero crede profondamente in questo percorso e consideriamo convegni come quello di Catanzaro un tassello fondamentale per costruire insieme nuovi ecosistemi del sapere».
La prima giornata dei lavori ha visto il coinvolgimento attivo e gli interventi di alcuni tra i alti rappresentanti del comparto AFAM, di esperti del settore e dei vertici ministeriali. Domani, giovedì 11 dicembre, a partire dalle ore 10, il convegno proseguirà con due panel dedicati alle prospettive della ricerca in campo artistico e all’internazionalizzazione.
