Nota del consigliere comunale, Danilo Sergi
I fondi europei per il Sud? Meglio usarne una parte cospicua per comprare armi o costruire opere a esse funzionali. Tutto questo, nel silenzio e nell’indifferenza della politica che, il Sud, dovrebbe invece difenderlo. Il commissario europeo, il pugliese Fitto, sottoscrive; il governo nazionale le sue componenti meridionali tacciono; il governo regionale tace. Tutti insieme, appassionatamente, con buona pace dei bilanci comunali ridotti all’osso dai tagli, della necessità di manutenzione e ristrutturazione di scuole e ospedali, delle politiche del lavoro inesistenti, dei nostri paesi che si spopolano perché qualcuno ha deciso di pianificare la loro morte lenta.
A Bruxelles hanno stabilito così, perché il Sud e la Calabria non hanno difensori in grado di alzare la voce con forza, come dovrebbero. Anzi, dal Sud e dalla Calabria solo complicità, come è sempre accaduto nella storia recente. Il divario con le aree più forti del Paese da colmare? Argomento buono solo per fare un po’ di propaganda in comizi e convegni. Ma quando c’è da prendere decisioni concrete, che produrranno conseguenze vere sui territori, i demagoghi si squagliano come neve al sole e gli uccelli di rapina fanno razzia delle risorse con cui si dovrebbe dare risposte ai bisogni reali dei territori stessi.
Il Sud e la Calabria perderanno miliardi di euro e come denunciamo da mesi, ci resteranno solo le briciole. E al danno si aggiungerà la beffa: se realizzi opere pubbliche funzionali e strategiche anche per la difesa, quelle opere diventeranno inevitabilmente bersagli eventualmente da colpire. Forse è proprio così che i nemici del Sud e i loro complici locali hanno deciso di risolvere l’annoso problema del divario con il Nord: eliminando in radice la parte debole del problema.