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Lamezia Terme: incontro di formazione per musicisti e coristi a servizio della liturgia

“I doni ed i carismi a servizio della comunità ecclesiale”. Questo il tema che sarà al centro dell’incontro di formazione per musicisti e coristi a servizio della liturgia con Gianfranco Cambareri, docente al Conservatorio statale di musica “Torrefranca” di Vibo Valentia, previsto per domani (sabato 26 ottobre) alle ore 19 nel salone della Parrocchia Beata Maria Vergine Addolorata (La Pietà).

“Lodate il Signore: è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a Lui conviene”, recita il salmo 146,1. Ed è proprio partendo dall’importanza della musica e del canto che non hanno una mera funzione di corollario o di “esibizione” fine a sé stessa, ma rappresentano parte integrante della liturgia, che il parroco, don Emanuele Gigliotti, insieme al vice parroco, don Osvaldo Gatto, ed all’insegnante di musica Ferruccio Messinese, hanno pensato di avviare una vera e propria formazione di chi anima le celebrazioni.

“L’eucaristia – diceva François Varillon – deve essere una festa, ma non sarà mai un musical”. Ecco perché è importante comprendere anche il senso della presenza della musica e del canto all’interno delle celebrazioni eucaristiche, non dimenticando che essi rappresentano un altro aspetto della preghiera.

“La tradizione musicale di tutta la Chiesa – è detto nel Catechismo della Chiesa cattolica – costituisce un tesoro di inestimabile valore che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrale della liturgia solenne. La composizione e il canto dei salmi ispirati, frequentemente accompagnati da strumenti musicali, sono già strettamente legati alle celebrazioni liturgiche dell’Antica Alleanza. La Chiesa continua e sviluppa questa tradizione: ‘Intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore’ (Ef 5,19). Chi canta prega due volte. Il canto e la musica svolgono la loro funzione di segni in una maniera tanto più significativa ‘quanto più sono strettamente uniti all’azione liturgica’, secondo tre criteri principali: la bellezza espressiva della preghiera, l’unanime partecipazione dell’assemblea nei momenti previsti e il carattere solenne della celebrazione. In questo modo essi partecipano alla finalità delle parole e delle azioni liturgiche: la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli”.

L’appuntamento di domani, aperto anche a tutti coloro che sono interessati, ma pensato e voluto per esigenze interne alla parrocchia, rappresenta, quindi, un momento di crescita, non solo per i partecipanti, ma per l’intera comunità.

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