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Famiglie disagiate a Catanzaro, Gallo (Nuova Genesi): “C’è necessità di un supporto attivo e di progetti concreti”

“A Catanzaro, come in altre città del Mezzogiorno, il disagio socio-economico è una realtà che tocca numerose famiglie, lasciando segni profondi dal punto di vista economico, sociale e psicologico. L’aumento delle disuguaglianze e la difficoltà di accesso a risorse essenziali rendono necessario un intervento sistematico e articolato che possa fornire un supporto concreto alle fasce più deboli della popolazione”, così scrive in una nota stampa Bruno Gallo, presidente del Movimento politico Nuova Genesi.

“Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat e da associazioni locali come la Caritas diocesana – continua Gallo -, circa il 20% delle famiglie catanzaresi vive in condizioni di povertà relativa o assoluta. Questi nuclei familiari si trovano spesso in situazioni di precarietà lavorativa, disoccupazione cronica e carenza di servizi di base come assistenza sanitaria, educativa e sociale. Le famiglie con più figli a carico, quelle con un solo genitore o con componenti disabili sono le più vulnerabili”.

Spiega Gallo: “A rendere la situazione ancora più drammatica è l’aumento del costo della vita. In un contesto di salari stagnanti e di difficoltà a trovare lavoro stabile, molte famiglie si vedono costrette a fare sacrifici insostenibili per garantire una vita dignitosa ai propri figli. La mancanza di opportunità formative, poi, contribuisce a perpetuare un circolo vizioso di povertà intergenerazionale che è difficile spezzare senza un aiuto strutturato”.

“Per fronteggiare questa emergenza sociale – continua Gallo -, è necessario un intervento che punti a una vera e propria integrazione socio-economica delle famiglie disagiate. Il Comune di Catanzaro, le associazioni del terzo settore e le realtà private devono collaborare per implementare politiche e progetti mirati a lungo termine”.

Gallo sottolinea che “uno dei problemi principali riguarda l’accesso a case dignitose. Molte famiglie vivono in abitazioni fatiscenti, in quartieri periferici e degradati, privi di servizi essenziali come trasporti e strutture scolastiche adeguate. Un piano per la riqualificazione urbana, con la costruzione di nuove case popolari e il recupero di edifici abbandonati, potrebbe fornire una risposta concreta. Un esempio di successo potrebbe essere l’esperienza di altre città del Sud, dove progetti di housing sociale hanno dato nuova dignità a intere comunità”.

“Il tasso di disoccupazione a Catanzaro, soprattutto giovanile – continua Gallo -, è allarmante. Le famiglie in difficoltà spesso vivono una condizione di esclusione dal mercato del lavoro, aggravata dalla mancanza di opportunità di formazione e di riqualificazione professionale. Diventa imprescindibile l’attivazione di politiche di inclusione lavorativa, come corsi di formazione specifici in settori trainanti (turismo, agricoltura, tecnologie digitali), incentivi alle imprese che assumono persone in difficoltà e progetti di autoimprenditorialità, finanziati con fondi europei. La povertà educativa è una delle conseguenze più devastanti della crisi economica. Molti bambini e ragazzi, figli di famiglie disagiate, non hanno accesso a strumenti fondamentali per la loro crescita, come libri, computer, o attività extracurricolari. Le scuole, insieme alle istituzioni locali, potrebbero creare un piano di inclusione scolastica che preveda il sostegno allo studio, la fornitura gratuita di materiale didattico e programmi di doposcuola per combattere l’abbandono scolastico, fenomeno molto diffuso in alcune aree della città”.

Aggiunge: “Vivere in condizioni di difficoltà economica influisce negativamente sulla salute mentale delle famiglie. Il senso di esclusione, la frustrazione e la mancanza di prospettive future creano un disagio psicologico diffuso, che spesso porta a depressione e ansia. È fondamentale rafforzare i servizi sociali del territorio, potenziando i consultori familiari e i centri di ascolto per offrire un sostegno psicologico gratuito a chi ne ha bisogno”.

Continua Gallo: “A Catanzaro sono stati avviati diversi progetti in aiuto delle famiglie in difficoltà, ma è necessario potenziarli. Il progetto della Caritas, ad esempio, fornisce beni di prima necessità a numerosi nuclei familiari. Tuttavia, queste iniziative non sono sufficienti a risolvere un problema così complesso. È necessario un maggiore impegno da parte delle istituzioni locali e una rete di collaborazione tra pubblico e privato, sfruttando le opportunità offerte dai fondi europei.
La Regione Calabria ha recentemente annunciato l’intenzione di rafforzare i servizi sociali e di promuovere nuove iniziative per l’inclusione lavorativa. Ma le promesse devono essere seguite da azioni concrete. La sfida è non lasciare nessuno indietro, offrendo non solo aiuti economici, ma anche percorsi di autonomia e riscatto sociale”.

Conclude Gallo: “Le famiglie disagiate di Catanzaro rappresentano il cuore pulsante di una comunità che non può permettersi di ignorare le sue fasce più deboli. Lottare contro la povertà e l’esclusione sociale è un dovere morale, ma anche una necessità per il futuro della città. Solo attraverso progetti concreti e strutturati si potrà dare una speranza reale a chi, ogni giorno, combatte contro le difficoltà della vita”.

 

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