“Capita, ogni tanto, che in città, si ritorni a discutere sulla vecchia stazione delle Ferrovie di Sala e di un suo ipotetico riutilizzo. Non era stato forse il sindaco Fiorita in campagna elettorale a promettere che, se eletto, la prima cosa che avrebbe fatto da sindaco sarebbe stata quella di andare a Roma a perorare la causa della ex stazione di Sala?
Ovviamente, una volta eletto, il sindaco Fiorita, come sempre, si è ben guardato dal mantenere la promessa.
Nondimeno, nel rispetto delle opinioni di tutti ed in particolar modo di chi, ancora oggi, auspica la riattivazione della tratta ferroviaria lido/Sala, c’è da dire, con molta onestà, che Catanzaro ha già la sua stazione centrale, primaria e funzionale: è quella della sua vasta area marinara collocata non a caso, più di un secolo fa, in una posizione geografica fondamentale per il sistema dei trasporti. Un tempo, si sa, si progettava con lungimiranza e l’infrastruttura ferroviaria prioritaria fu collocata all’incrocio fra asse jonico e tratto dei Due Mari che conduceva alla sponda tirrenica, appunto nella Marina del capoluogo. I libri di storia ci insegnano che il quartiere marinaro di Catanzaro si è sviluppato, in questi due secoli, anche per il consistente apporto di personale ferroviario, giunto a contare fino ad oltre mille unità. Si ricordi che il cosiddetto Deposito, che ancora oggi occupa un’area molto importante e che meriterebbe di essere riqualificata, era dedicato a una delle due officine calabresi, assieme a quella di Reggio, considerate strategiche per tutto il Sud Italia. Si è visto che risultati ha riscontrato la stazione di Germaneto, ma è altrettanto assurdo ipotizzare di realizzare una stazione ferroviaria a Sala, dove invece avrebbe senz’altro senso allocare una moderna base logistica per la gestione del consistente traffico su pullman come già previsto nella redazione del nuovo PSC prima da Abramo ed oggi da Fiorita.
Si consideri, a tal proposito, che l’auspicabile imminente inaugurazione della metropolitana collegherà vaste porzioni della città proprio alla stazione ferroviaria di Marina che, a questo punto, meriterà proprio l’appellativo di Catanzaro Centrale. Del resto Lamezia Terme Centrale è a Sant’Eufemia e nessuno immagina di potenziare le stazioni di Sambiase o di Nicastro, per quanto queste stesse ai primi del Novecento richiamassero l’utenza dei rispettivi centri storici. I nostalgici appelli a scene di fine Ottocento, con carrozze trainate da cavalli che sfidavano la salita di Sala, non hanno senso se davvero si vuole costruire una Catanzaro unita, moderna, attrezzata per le sfide del presente e del futuro. Il Porto di Marina è il Porto di Catanzaro. La Stazione ferroviaria di Marina è la Stazione di Catanzaro, senza nulla togliere alle legittime aspettative dei cittadini di Santa Maria, di Sala e del centro storico che meriteranno le giuste risposte per assegnare un ruolo decisivo anche a quelle zone del capoluogo. È ora di finirla con la dicotomia Catanzaro Marina – Catanzaro, quasi che qualche abitante del centro storico o di altri quartieri fosse geloso dello sviluppo importante dell’area marinara della città. Non poteva che essere così, perché la geografia e la storia non fanno sconti e seguono percorsi già segnati nonostante gli errori di politici e governanti. O la vecchia Catanzaro, in senso politico-sociale, saprà metabolizzare questo concetto, e cioè che è una bella città di mare e che solo visioni sbagliate l’hanno fatta forzatamente sviluppare lungo fragili dirupi (detti “timpe”), oppure saranno gli abitanti di Catanzaro Marina a pretendere le attenzioni e gli investimenti negati per decenni da classi dirigenti disattente, insipienti o interessate ad altri scenari. La Stazione ferroviaria Centrale di Catanzaro c’è già: è a Marina!”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere comunale di Catanzaro, Eugenio Riccio.