“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” - Antonio Gramsci
HomeCalabriaCatanzaroLa realtà virtuale immersiva come strumento neuro-psicologico per l'educazione sociale e il...

La realtà virtuale immersiva come strumento neuro-psicologico per l’educazione sociale e il contrasto alle mafie: il 7 e l’8 maggio a Gerace l’evento conclusivo del progetto eHONESTY

La realtà virtuale immersiva come strumento neuro-psicologico per l’educazione sociale e il contrasto alle mafie. Si tratta di un argomento di grande interesse sociale al centro del progetto scientifico, educativo e riabilitativo coordinato dal neurologo calabrese, Salvatore Maria Aglioti.

Aglioti, neurologo comportamentale divenuto esperto in neurologia sociale, sta conducendo un’analisi approfondita su questo tema, attraverso il progetto europeo eHONESTY che si chiuderà a Gerace nella settimana da martedì 7 maggio a venerdì 10 maggio.

L’interessante iniziativa, proposta dalla vicepresidente della commissione contro il fenomeno della ʼndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, Amalia Bruni, ha il patrocinio gratuito del Consiglio regionale della Calabria e della Città Metropolitana.

(la parte tra parentesi è di fatto presente nel seguito: Direttore del laboratorio di Neuroscienze Sociali alla Sapienza e della linea Neuroscienze e Società all’Istituto Italiano di Tecnologia) Aglioti ha dedicato gli ultimi 5 anni allo studio della relazione tra corpo e fenomeni mentali complessi, inclusa l’onestà, utilizzando fondi europei destinati ai Grant ERC Advanced. I progetti presentati dal prof. Aglioti forniscono il quadro di una ricerca estremamente avanzata di grande potenziale applicativo potendo contribuire alla comprensione di fenomeni complessi come quello della criminalità e dell’impatto che la stessa ha sulla collettività.

Gli eventi conclusivi del progetto eHONESTY a Gerace saranno dedicati alla divulgazione, alla formazione e a dimostrazioni pratiche sul cervello sociale e la realtà virtuale immersiva: l’obiettivo è coinvolgere un ampio spettro di attori per comprendere meglio i processi della criminalità e promuovere una cultura della legalità, a partire dai giovani.

Il punto di partenza di questi progetti di ricerca è la realtà virtuale immersiva nella quale una persona può indossare il corpo di un agente artificiale (avatar) e tramite esso interagire con altri personaggi virtuali. Di grande interesse psico-sociale è il fatto che nel momento in cui siamo chiamati ad agire per conto di un avatar, tendiamo a prendere le caratteristiche, sia fisiche che mentali, da noi attribuite all’avatar stesso.  Scientificamente viene definito “effetto Proteo”: “indosso” un avatar, lo sento come parte del mio corpo perché ad esempio si muove come me.  Studi scientifici dimostrano ad esempio, che indossare i panni di un avatar di colore porta a ridurre il pregiudizio razziale. Si possono, quindi, facilmente immaginare le possibili applicazioni in senso positivo: queste attività e questi studi possono essere utilizzati per allenare la comunità alla tolleranza. La realtà virtuale immersiva si sta muovendo in questa direzione, assumendo le connotazioni di un vero e proprio strumento pedagogico, ovviamente definendone la regolamentazione e le possibili sfere di applicazione.

In particolare, l’evento di martedì 7 maggio – che si terrà nella Sala dell’Arazzo di Gerace – ha per titolo: “Le neuroscienze al servizio della società: dalla Neurologia dell’Onestà all’uso della realtà virtuale immersiva come strumento di contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso”. È dedicato alla trattazione del tema della ricerca scientifica riguardante onestà e corruzione e alla descrizione dei progetti futuri da effettuare in primo luogo in 5 regioni meridionali (Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia e Campania) e, a seguire, nel resto della nazione. Verranno discusse le possibili implicazioni delle nuove tecnologie, in particolare la realtà virtuale immersiva, per il contrasto all’illegalità.

L’evento di mercoledì 8 maggio – nella sede del Comune di Gerace – ha per titolo “La realtà virtuale immersiva come strumento neuro-psicologico per l’educazione sociale e il contrasto alle mafie” ed è dedicato alle possibili implicazioni delle nuove tecnologie, in particolare la realtà virtuale immersiva, per il contrasto all’illegalità. Saranno previste dimostrazioni pratiche basate su utilizzo di caschetti per la realtà virtuale immersiva. Anche grazie alla collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale, l’evento è aperto al corpo studentesco di Istituti secondari superiori.

Gli eventi sono organizzati dal laboratorio CoSAN Sapienza Università di Roma e dalla linea Neuroscience and Society Center for Life Nano&Neuro-Science, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).

Nei prossimi giorni saranno resi noti i dettagli del programma.

Articoli Correlati