Entra in vigore il regolamento sulla disciplina del lavoro a distanza per i dipendenti comunali. Lo ha varato la giunta, approvando l’apposita delibera predisposta dal settore Personale. A darne notizia l’assessore al ramo, Marinella Giordano, spiegando il lavoro che ha portato l’amministrazione a disciplinare l’istituto, a seguito della mappatura delle attività “smartabili” di ciascun settore e recependo anche le richieste pervenute in sede di confronto con le parti sindacali.
“Si potrà usufruire delle modalità di lavoro agile o da remoto, secondo precise condizioni riportate nel Regolamento e limitatamente alle attività e ai servizi erogabili a distanza”, afferma l’assessore. “Fermo restando un principio di rotazione nell’accesso a queste forme di lavoro, sono stati individuati, nel rispetto di quanto previsto dalla legge, criteri di accesso prioritario che tengono conto degli effettivi bisogni personali e familiari del dipendente. Per rendere operativo il lavoro a distanza, si dovrà sottoscrivere un accordo individuale tra il lavoratore ed il dirigente competente, i cui contenuti minimi si richiamano al nuovo CCNL del 16 novembre 2012. Così facendo, il Comune di Catanzaro ha inteso promuovere quella che è una nuova visione dell’organizzazione del lavoro, nell’ottica di incremento della produttività e del benessere organizzativo, agevolando la conciliazione vita-lavoro e favorendo la mobilità sostenibile tramite la riduzione degli spostamenti casa-lavoro-casa”.
Nel regolamento, è specificato che ciascun dipendente, impegnato in attività smartabili, può accedere al lavoro a distanza nei limiti del 20% del numero dei dipendenti assegnati a ciascun settore e, comunque, in misura non inferiore ad una unità per settore, nel rispetto del numero minimo dei giorni settimanali previsti, assicurando la presenza in servizio di almeno l’80% del personale addetto allo stesso settore. Nell’accesso al lavoro a distanza, sono previsti i seguenti criteri di priorità: lavoratori portatori di patologie cosiddetti “fragili”, riconosciute tali dal medico competente; lavoratori sui quali grava la cura dei figli minori di 12 anni e le donne in stato di gravidanza; lavoratori o con figli in condizioni di disabilità o genitori conviventi disabili o portatori di gravi patologie; lavoratori residenti fuori dal territorio comunale che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa e, in subordine, anche mezzo proprio.