Promuovere e valorizzare il karate, l’arte marziale a mani nude che appassiona anche i più piccoli, e dare spazio a tutti quanti praticano questa disciplina anche a livello non agonistico è l’obiettivo che si è prefissato il Comitato Regionale Calabria del Centro Sportivo Educativo Nazionale (C.S.E.N.), Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, primo in Italia per numero di società (circa quattordicimilacinquecento, come risulta dall’ultimo censimento al 31 dicembre 2022) iscritte al registro CONI e al registro delle attività sportive dilettantistiche e forte di circa un milione e mezzo di tesserati.
Proprio dall’intento della promozione sportiva di base è nata la “Prima Coppa Calabria C.S.E.N. di Karate”, che, domenica scorsa, si è svolta nel “Palagallo” di Catanzaro. Una competizione, organizzata dal Comitato Regionale Calabria, presieduto da Antonio Caira, con la collaborazione del Comitato provinciale di Catanzaro, guidato da Francesco De Nardo, e del referente regionale del settore karate, Vito Greto, che, alla sua prima edizione, ha già avuto un grande successo in termini di numeri, con circa trecento atleti e quindici società partecipanti provenienti da Calabria, Puglia e Sicilia.
La Prima Coppa di karate targata C.S.E.N. Calabria rappresenta il punto d’arrivo di un percorso iniziato un anno fa. Un percorso di divulgazione della disciplina che, come ha spiegato De Nardo, ha visto, dapprima, il Comitato Regionale impegnato in un’attività di formazione consistita nell’organizzazione di due stage tenuti dal pluricampione Lucio Maurino, fra i migliori insegnanti nel panorama italiano, finalizzati a migliorare la preparazione atletica e tecnica dei tesserati C.S.E.N. nel settore karate, nonché di un corso per ufficiali di gara, che ha consentito la qualifica di dodici nuovi giudici, e culminata con la formazione dei responsabili di giuria.
Pertanto, “Ad oggi la Calabria C.S.E.N. – ha affermato il presidente del Comitato Provinciale di Catanzaro – è idonea all’organizzazione di manifestazioni sportive di karate, in quanto ha dato vita a un settore di tutto rispetto, formato da dirigenti, ufficiali di gara e responsabili di giuria qualificati e coordinato da Vito Greto, con la supervisione del responsabile arbitri nazionale, Massimiliano Roncato, grande professionista lombardo con alle spalle un’esperienza trentennale nella conduzione delle gare di karate, tanto che le manifestazioni più importanti in Italia targate C.S.E.N., quali la Coppa Italia, il Campionato nazionale e il Memorial Andrea Nekoofar, negli ultimi anni hanno registrato presenze da record con oltre duemila partecipanti”.
La competizione ha previsto sia un percorso per bambini che una gara di kata e di kumite, vale a dire di forme e di combattimento con categorie soprattutto di giovani e giovanissimi. Ciò poiché il C.S.E.N, come ha continuato a spiegare De Nardo, si propone quale attività principale quella della promozione sportiva di base: “Secondo noi, senza la promozione sportiva di base e quindi senza lo sport per tutti, lo sport diffuso su tutto il territorio, nei comuni e nelle province, non può crearsi quel substrato che fa da humus per tanti giovani appassionati che, in futuro, sia per predisposizione genetica che per impegno specifico, nelle federazioni riconosciute dal CONI potrebbero diventare campioni di levatura nazionale e internazionale. Il C.S.E.N è, dunque, in piena sinergia con le federazioni nazionali riconosciute dal CONI e, quale ente di promozione sportiva, si ferma laddove inizia l’opera della federazione”.
Puro sport, sano divertimento e aggregazione sono stati, quindi, gli ingredienti dell’evento sportivo in cui hanno vinto la spensieratezza e la promozione di base. Un evento che ha dato visibilità a tantissimi bambini, ragazzi e ragazze che, sui due tatami organizzati nel “Palagallo”, si sono confrontati con spirito sportivo, ma soprattutto con spirito ludico. Un’esperienza davvero entusiasmante, preludio di una lunga serie di manifestazioni che contribuiranno a dare al settore karate di C.S.E.N. Calabria il giusto spazio e l’importanza che merita.