di Gaia Serena Ferrara – “Il palazzo in cui ci troviamo e che inauguriamo oggi nasce il 12 maggio del 2016, dopo aver insistito sull’apertura e la rivalorizzazione dell’ospedale militare. Grazie al ministro Nordio per aver voluto partecipare all’inaugurazione di questa bellissima opera”. Così il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede della procura del capoluogo: l’ex Ospedale Militare, restaurato e ampliato.
La cerimonia si è svolta alla presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio, del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.
“Il palazzo in cui ci troviamo e che inauguriamo oggi nasce il 12 maggio del 2016, dopo aver insistito sull’apertura e la rivalorizzazione dell’ospedale militare. Grazie al ministro Nordio per aver voluto partecipare all’inaugurazione di questa bellissima opera”
“Al sud scattano meccanismi strani” dice Gratteri, rivolgendosi al ministro. “Un palazzo è rimasto chiuso per 15 anni per il quale pagavamo un milione di fitto”. Gratteri ha raccontato quindi gli sforzi compiuti per riuscire a realizzare questo progetto. “Nella vita ho sempre detto che gli amici sono quelli di quando sei bambino. Sbagliando. Mi devo ricredere perché a Catanzaro ho conosciuto e incontrato un nuovo amico il presidente introcaso (presidente Corte d’Appello di Catanzaro, ndr) che mi è stato molto vicino”
Il magistrato si è poi rivolto al ministro presentando la foto dell’aula bunker “più grande d’Europa”, inaugurata nell’occasione del maxi processo “che doveva svolgersi nel 2019 e non sapevamo dove ubicarlo”.
Il procuratore capo di Catanzaro ha quindi descritto l’iter compiuto e seguito pedissequamente “per riuscire a realizzare e compiere passi significativi in merito alla rivalorizzazione e adeguamento delle strutture e dei siti che si possono votare all’amministrazione della giustizia”. ha concluso Gratteri passando la parola all’architetto Vincenzo Corvino.
“Un giorno – dice l’architetto Corvino – chiesi al procuratore Gratteri: ‘Procuratore, cos’è per lei una città giusta?’. ‘Una città rappresentata da persone credibili’ rispose lui, e io penso che questa credibilità derivi dal fare bene e dalla voglia di fare bene e recuperare terreno circa il degrado: lavorare insieme e non più individualmente”.
L’architetto ha parlato, nel suo intervento, degli interventi sulla struttura, dal consolidamento strutturale alla risoluzione dei problemi legati all’umidità, fino alla riqualificazione degli spazi “che già ci facevano percepire le potenzialità di questo luogo”. 1 milione e 800 mila euro sono state le risorse impiegate “per realizzare il progetto in cui spazi esterni convivono e interagiscono con gli spazi interni”.
“Il futuro delle città sarà ripensare la città esistente”, conclude Corvino. “Siamo contenti di ritrovare questi spazi in modo che a ridar loro vita e dignità sia la presenza dei cittadini”.
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I LAVORI. I lavori di adeguamento e rifunzionalizzazione per un importo pari a 11,45 milioni di euro sono stati finanziati dall’Agenzia del Demanio che riveste anche il ruolo di Stazione Appaltante. Il trasferimento degli Uffici Giudiziari di Catanzaro comporta la chiusura di locazioni passive, con un risparmio di spesa per lo Stato di 1 milione di euro annui, ed il rilascio di considerevoli spazi in uso governativo che saranno utilizzati per la sistemazione di altre amministrazioni pubbliche.
Il complesso dell’ex Ospedale Militare di Catanzaro è un edificio realizzato a partire del XV secolo che ospitava in origine il convento degli Osservanti. Dichiarato edificio di interesse storico artistico nel 2011, ha una superficie di circa 8.800 mq che nel tempo ha subito molte modifiche, anche a seguito del suo utilizzo come presidio militare a partire dalla metà dell’‘800. L’intervento di rifunzionalizzazione degli spazi ha riguardato il restauro e ridisegno funzionale dell’edificio storico, con il recupero delle facciate e la conservazione delle coperture e la sistemazione delle coperture piane oltre alla riqualificazione delle aree esterne, anche attraverso il recupero degli arbusti di pregio e una pavimentazione in masselli di calcestruzzo. Tutti gli interventi hanno garantito la massima tutela degli elementi originali nel rispetto dei caratteri storico-architettonici dell’edificio e dei criteri ambientali in linea con l’abbattimento dell’impatto sui costi energetici.