‘Scrivere, è annerire una pagina bianca; fare teatro, è illuminare una scatola nera’. Le parole del drammaturgo francese Joël Jouanneau sono la sintesi di ciò che è accaduto nella terza stagione teatrale di AMA Calabria, ideata e diretta da Francescantonio Pollice. La luce del teatro ha brillato sul palcoscenico del Teatro Comunale di Catanzaro, restituendo alla cultura cittadina il ruolo che le spetta di diritto. Accanto alle storie raccontate dalle numerose commedie hanno trovato il giusto spazio anche momenti legati alla musica.
Nel corso della conferenza stampa odierna tenutasi alla presenza dei candidati sindaco della città capoluogo calabrese, Nino Campo, Francesco Di Lieto, Valerio Donato, Nicola Fiorita e Antonello Talerico, il direttore artistico Pollice ha parlato della rassegna mettendo in evidenza la soddisfazione dei risultati ottenuti, nonostante le difficoltà e i disagi determinati dalla pandemia.
L’ANALISI DI POLLICE. «La stagione teatrale – ha dichiarato Pollice – si è articolata in 14 appuntamenti che hanno avuto luogo, nell’arco di 6 mesi, dal 3 novembre 2021 al 30 aprile 2022 durante i quali si sono alternati, in un approccio multidisciplinare, spettacoli di teatro, danza, musica e cinema con protagonisti di livello internazionale. Accanto alle presenze di attori del valore di Geppy Gleijeses, Marisa Laurito, Benedetto Casillo, Sebastiano Lo Monaco, Amanda Sandrelli, Veronica Pivetti, Giorgio Marchesi, Mariangela D’Abbraccio, Carlo Buccirosso e Massimiliano Gallo si sono aggiunti giganti della danza come Miguel Ángel Zotto e grandi musicisti di livello mondiale come il bandoneista Héctor Ulises Passarella, e il violinista Guido Rimonda. Abbiamo poi dedicato tre serate alla produzione teatrale calabrese. Tre compagnie che hanno espresso una elevata qualità artistica e organizzativa, con attori come Salvatore Arena, Ernesto Orrico e Teresa Timpano che vengono apprezzati in tutta Italia e non solo, ma che sono disconosciuti dalle grandi istituzioni pubbliche della nostra regione».
Quello del direttore artistico è stato un breve excursus di ciò che è stato nei mesi scorsi. Pollice ha anche posto l’accento «sull’impegno che AMA Calabria ha voluto dedicare ai catanzaresi, anticipando un’esigenza poi emersa costante in tutta la sua importanza in questi ultimi anni. L’esigenza rappresentata dalla necessità di questa città di operare l’indispensabile transizione verso una Catanzaro moderna capace di aspirare ad essere protagonista anche nella vita culturale non solo regionale».
L’intervento di Pollice si è concluso con alcune domande rivolte ai candidati a sindaco, incentrate sul ruolo che nella prossima amministrazione verrà attribuito alla cultura e sul rapporto che essa avrà con l’associazionismo culturale presente in città.
LE DICHIARAZIONI DEI CANDIDATI A SINDACO. Da qui l’esigenza di invitare i candidati sindaco, i quali hanno risposto alle domande poste loro da Pollice, esponendo le loro idee sull’argomento cultura a Catanzaro, con interventi misurati e ben argomentati. Per Nino Campo «sono tutte domande alle quali è difficile dare risposte certe poiché in campagna elettorale potremmo raccontare tutte le favole del mondo. Il mio progetto strategico territoriale prevede idee concrete, tra cui alcuni aspetti riguardanti il centro storico, che dovrebbe essere un’attrattiva. Dobbiamo rendere Catanzaro di nuovo attrattiva rendendola una città delle luci, dell’arte, della musica, a costo zero».
Secondo Francesco Di Lieto «i privati annaspano, non solo per la mancanza di fondi pubblici, ma anche per la mancanza di spazi che dovrebbero essere concessi da un’amministrazione che, spesso, gioca sulla competitività delle associazioni. Per quanto riguarda la programmazione teatrale, purtroppo l’amministrazione non fa rete con le varie organizzazioni, dando vita ad alcune scelte davvero miopi che hanno finito per rovinare la cultura in città».
Valerio Donato ha espresso l’idea che «Catanzaro debba riappropriarsi del ruolo di capitale della cultura. Il Teatro Politeama viene utilizzato come un cineforum delle arti, la biblioteca come mera custodia dei libri e molto viene affidato alle iniziative delle associazioni private. E’ necessario incentivare luoghi come i teatri con iniziative che porteranno questi luoghi ad essere più dinamici nel presente. In questo modo possiamo dar vita a progetti importanti che il Comune deve sostenere».
Nel ringraziare AMA Calabria per il lavoro fin qui svolto, Nicola Fiorita ritiene che «i privati hanno fatto moltissimo in questa città, nonostante l’amministrazione. Questo perché le politiche culturali della città sono state affidate ad un gruppo troppo ristretto di persone che vorrà continuare a gestire risorse e possibilità. Non so la percentuale che verrà destinata alla cultura, non importa quanto spenderemo ma come lo spenderemo. Le risorse non sono mancate, ma non sono state utilizzate al meglio».
Nel suo intervento Antonello Talerico ha sottolineato che è necessario «superare un dato di mentalità nell’approccio alla cultura, occorre creare una rete, non ne abbiamo una museale e non possiamo farlo senza avere un piano cultura. Dobbiamo creare rassegne ed eventi di respiro internazionale ed è incredibile che nel periodo estivo il centro storico si sfolli, quindi portare in quel periodo eventi culturali, altrimenti non riusciremo a rilanciare questa città».
GLI OPERATORI CULTURALI. Interessanti le considerazioni fatte dagli operatori culturali intervenuti. Francesco Passafaro (Teatro Comunale), Antonietta Santacroce (Festival d’Autunno), Chiara Giordano (Armonie d’Arte), Daniela Faccio (Amici della Musica), Salvatore Conforto (Nuova Scena ACLI), Salvatore Corea (Edizione Straordinaria Scuola di Teatro “Enzo Corea”), Venturino Lazzaro (Circolo Placanica) hanno sottolineato la carenza di supporto avuto negli ultimi anni dalle Amministrazioni Comunali, nonostante i positivi esiti delle programmazioni proposte.
Allineandosi alla linea sposata da AMA Calabria, tutti hanno unanimemente riconosciuto le enormi potenzialità culturali della città di Catanzaro che, grazie al loro impegno, sono riusciti a tenere vive, colmando di fatto le lacune della politica cittadina. Un’assenza che può trovare una soluzione nel lavoro che chiedono di svolgere al futuro sindaco, atto a sostenere le iniziative culturali private che agiscono sul territorio, senza preclusioni di luoghi e non trascurando le realtà più piccole e l’attività da svolgere nei luoghi decentrati della città.
Sarà importante un’azione di marketing ad ampio raggio, che possa dare la giusta visibilità e l’adeguata risonanza agli eventi culturali e ai poli museali sul territorio nazionale. Azione che creerebbe anche un indotto turistico, commerciale e lavorativo. Richieste legittime che, se attuate, potranno dare nuovo sviluppo alle già grandi potenzialità dell’associazionismo della città di Catanzaro.