Ultimo giorno al Vinitaly per Terra Viva con i vini dei propri produttori, un bilancio positivo che ha visto un aumento di partecipazione e di apprezzamento per lo stand, per la qualità dei vini e la rappresentanza territoriale, che contraddistingue l’impegno che Terra Viva ha per le sue aziende agricole, impegno che sarà rilanciato anche in occasione del II° Congresso Nazionale di Terra Viva, il 3 giugno a Bologna, dove sarà realizzata la prima mostra mercato di Terra Viva, con tanti prodotti di eccellenza made in Italy in vendita.
Tra le priorità dell’associazione dei liberi produttori agricoli della Cisl, rimane inevitabilmente le questione dei dazi Usa: “Davanti ai provvedimenti protezionistici dell’amministrazione Trump – ha ribadito il Presidente Claudio Risso incontrando il ministro Lollobrigida – serve una risposta europea che metta al riparo il nostro sistema agroalimentare, asset strategico per la sicurezza alimentare e la tutela dei nostri territori: l’agricoltura europea rischia perdite per 4 miliardi, per Confindustria in Italia perderemo 20 miliardi in due anni e per la Cisl sono a rischio oltre 60mila posti di lavoro l’anno, non possiamo agire con una logica attendista, mai come ora si è reso necessario un patto di sistema che unisca imprese agricole, istituzioni e parti sociali per tutelare gli scambi con gli Usa e nel contempo guardare a nuovi mercati affidabili in termini di reciprocità e vicinanza geopolitica”.
“Siamo in prima linea – ha aggiunto Risso – per dare voce alle aziende agricole che rappresentiamo, che sono espressione dei nostri territori e di tante eccellenze del made in Italy che da oggi con i nuovi dazi rischiano non poco. Dati Ispi fanno notare che sia per l’Italia, come per l’Ue, le esportazioni verso gli Stati Uniti pesano circa il 3% del Pil, ma noi siamo più esposti sui prodotti finiti (19% delle esportazioni, contro l’11% europeo) e nell’alimentare (11% contro il 5%). L’impatto dei dazi andrà quindi calibrato a seconda dei prodotti più colpiti. Ma la storia ci insegna che le guerre commerciali non agevolano nessuno, piuttosto potranno generare inflazione e recessione, inoltre favoriscono logiche assistenziali e non stimolano la crescita delle imprese”.
“Questa edizione di Vinitaly – ha affermato infine il Presidente Risso – rappresenta un luogo simbolico ancora più importante da cui partire per una reazione concreta dal settore vitivinicolo, tra i più rilevanti per l’export italiano. Ma nel frattempo sarà determinante continuare a batterci per ottenere più investimenti nella nostra agricoltura puntando soprattutto sul ricambio generazionale, sull’inclusione dei lavoratori stranieri, sulla formazione delle competenze indispensabili alle nostre imprese per crescere e innovarsi”.