“Apprezziamo molto – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del “Comitato Pescatori Calabria” – le notizie di stampa del Comune di Corigliano Rossano per il via all’attuazione del progetto finanziato con risorse “FSC 2014-2020 nell’ambito del CIS Calabria – Svelare Bellezza” per valorizzare un simbolo storico del nostro mare: il Faro di Capo Trionto. Tuttavia, la realizzazione del “Museo del mare e delle attività storicamente dedicate alla cultura della pesca” al Faro di Capo Trionto rappresentano, a nostro parere, una mortificazione per la Comunità costiera di Schiavonea, una delle marinerie storiche della pesca calabrese. Forse sarebbe necessario ripensare la scelta fatta dal Comune di Corigliano Rossano anche perché, a nostro parere, Schiavonea è la sede naturale del “Museo della Pesca e del Mare”. Non solo per storia, tradizione, cultura marinara ma anche perché è sede, da più secoli, di monumenti storici, a testimonianza delle attività di pesca e del legame profondo con il mare dell’allora “Torre del Cupo” oggi Schiavonea. Per costruire una grande e nuova Comunità, dopo la fusione dei Comuni di Corigliano e Rossano, è fondamentale valorizzare le risorse delle varie aree urbane in questa nostra “città territoriale”. In questa fase molto animata e partecipata per ridisegnare il futuro del porto e, ovviamente, anche del settore della pesca, con il via all’affidamento e redazione del “Piano regolatore generale del porto” da parte dell’Autorità del sistema portuale di Gioia Tauro, è importante valorizzare un settore, a forte attrattiva sociale, molto rilevante, non solo per l’economia locale, ma anche per gli aspetti culturali di una marineria storicamente molto dinamica che in questo momento, a fronte della crisi in atto, avrebbe bisogno di ridisegnare lo sviluppo futuro per creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione. In questa direzione la realizzazione del Museo della pesca a Schiavonea rappresenterebbe una buona opportunità per coniugare storia, identità e futuro della nostra marineria. Superiamo le “fibrillazioni dell’appartenenza territoriale” per valorizzare una storia nobile. La marineria locale è stata ed è ancora oggi, pur attraversa da una crisi molto rilevante, una delle realtà della pesca più dinamiche della Calabria. I pescatori e l’intera filiera della nostra Comunità costiera sono un patrimonio non solo del nostro territorio ma dell’intera Calabria. Una Comunità costiera che da sempre ha imparato a vivere e rispettare il mare e dove i pescatori del mare vivono e lavorano e traggono il proprio sostentamento. La necessità avvertita – spiega Salvatore Martilotti – è quella di valorizzare questo patrimonio comune con la realizzazione del “Museo della Pesca” a Schiavonea. E’ auspicabile che il Comune riponga fiducia in questo comparto con la realizzazione del “Museo della Pesca “ nel posto più naturale, anche per candidare la nostra marineria ha sede “dell’Osservatorio Biologico ed Economico regionale” in riferimento alla legge regionale di settore la n.27/2004. Innovazione, fiducia e coraggio sono gli ingredienti per assicurare lo sviluppo futuro dopo i profondi cambiamenti degli ultimi anni. Inoltre, forse, è necessario ricordare che il decollo del “Distretto Ittico di Schiavonea” approvato dall’ex-Comune di Corigliano Calabro, oggi dopo la fusione, è diventato patrimonio del nuovo Comune. Insieme alla realizzazione del “Museo della pesca a Schiavonea”, si metta al centro delle politiche di sviluppo il “distretto del mare del golfo di Corigliano Rossano”, che, a nostro parere, può rappresentare una grande opportunità per rilanciare l’economia costiera in modalità inter-settoriale in una fase di grandi cambiamenti. In questa direzione sarà fondamentale il ruolo del Comune, in un’area dipendente dalle attività di pesca, ma anche con il maggior sviluppo costiero della Calabria. E con molto pragmatismo, in attesa del decollo degli strumenti per la programmazione futura, – conclude Salvatore Martilotti – le priorità da mettere in agenda potrebbero essere:
1. Decollo del “Distretto Ittico di Schiavonea”, caratterizzando la seconda darsena del porto come approdo pesca anche per non ostacolare l’eventuale sviluppo portuale che ha già compiuto 57 anni dall’avvio dei lavori;
2. Superare il “colpo al cuore” realizzato sulla spiaggia del Borgo marinaro, che non ha risolto nessun problema, per organizzare il “Punto di sbarco della pesca artigianale” con la realizzazione dei servizi previsti, per legge, con il punto vendita del prodotto ittico locale sbarcato dai pescatori artigianali con il marchio di qualità “Pesce trasparente di Schiavonea”;
3. Lavorare in sinergia con la Regione per candidare Schiavonea a sede “Dell’Osservatorio Economico e Biologico” (come prevede la legge regionale di settore la n.27/2004), per governare il distretto del mare di Corigliano Rossano e un settore complesso come quella della pesca.
Puntiamo a valorizzare le risorse del nostro territorio a partire dal mare e dal settore della pesca per garantire un futuro al mare e alla pesca unendo tutela ambientale, cultura e sviluppo sostenibile”.