“La notizia dell’imminente revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con il concreto rischio di dirottare fondi destinati all’Alta Velocità ferroviaria in Calabria verso altre opere, rappresenta un colpo durissimo per il futuro della regione. L’ennesima promessa infranta, l’ennesimo segnale di una Calabria considerata fanalino di coda, sacrificabile sull’altare di logiche politiche che appaiono sempre più distanti dalle reali esigenze del territorio.
Apprendiamo con sconcerto che, mentre la sesta rata del PNRR (8,7 miliardi) è appena giunta da Bruxelles, il governo nazionale, con il benestare di quello regionale, è già al lavoro per una nuova modifica del Piano, adducendo “circostanze oggettive” che impedirebbero la realizzazione di alcuni progetti entro il 2026. Tra questi figurano proprio i lotti calabresi dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, quelli dove i ritardi accumulati sono più significativi.
E mentre si tagliano fondi cruciali per l’Alta Velocità in Calabria, si continua a perseguire il progetto del Ponte sullo Stretto, un’opera che, a fronte di costi esorbitanti e dubbia utilità pratica per le esigenze immediate del territorio, distoglie risorse preziose da interventi ben più urgenti e necessari. In una regione dove le infrastrutture esistenti cadono a pezzi, dove la rete ferroviaria è obsoleta e le strade sono spesso impraticabili, investire miliardi in un’opera faraonica come il Ponte appare una scelta non solo incomprensibile, ma anche profondamente ingiusta. Si preferisce un simbolo, un’immagine ad effetto, alla concretezza di interventi che migliorerebbero realmente la vita dei cittadini calabresi. Ma non si tratta solo del Ponte. La cancellazione di fatto dell’Alta Velocità, unita alla mancata modernizzazione dell’autostrada, dipinge un quadro desolante per il futuro della mobilità in Calabria. Si rinuncia a investire in collegamenti moderni ed efficienti, condannando la regione a un isolamento che ne compromette lo sviluppo economico e sociale. Si priva la Calabria di una connessione vitale con il resto del Paese e con l’Europa, precludendole opportunità di crescita e di progresso. Invece di puntare su infrastrutture strategiche che favorirebbero l’arrivo di investimenti, il turismo e lo sviluppo di nuove attività economiche, si sceglie di perpetuare un’arretratezza che sembra quasi voluta, un destino di marginalità che la Calabria non merita. Questa combinazione di scelte politiche, che privilegiano opere di dubbia utilità a discapito di interventi concreti e urgenti, rappresenta un vero e proprio tradimento delle aspettative dei calabresi e un grave danno per il futuro della regione.
Le responsabilità di questa situazione sono chiare. Il governo nazionale, con la sua politica miope e disattenta alle esigenze del Sud, e il governo regionale, incapace di far valere le ragioni del territorio e di difendere gli interessi dei calabresi, si macchiano di una grave colpa nei confronti di una regione che chiede solamente di avere le stesse opportunità del resto del Paese”.
Così in una nota tutti gli eletti calabresi del M5S.