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Autonomia, Gianna Fracassi (Flc Cgil): “Mina coesione sociale scuola e sanità. C’è rischio di non garantire più diritto allo studio”

“L’autonomia differenziata va cancellata perché rischia di minare fortemente la coesione sociale a partire da scuola e sanità, ma anche sul versante produttivo. Queste sono alcune delle ragioni che ci hanno portato a un’iniziativa straordinaria quale quella della raccolta firme per il referendum abrogativo”. Lo ha detto la segretaria generale nazionale della Flc Cgil Gianna Fracassi, intervenendo a Lamezia Terme all’iniziativa sul tema “Avvio anno scolastico 2024-2025 tra Autonomia Differenziata, premierato e Rsu” promossa da Flc Calabria, Cgil Calabria, Cgil e Flc Area Vasta Catanzaro Crotone Vibo.

“I prossimi mesi – ha aggiunto Fracassi – saranno dedicati a spiegare minuziosamente alle persone quanto questa legge sia dannosa. Nel caso specifico della scuola e del Sud, siccome non ci sono risorse ognuno farà per sé. Laddove ci sono dei divari profondi rimarranno e non si sarà più in grado di garantire il diritto all’istruzione che è un diritto universale”. “Questo – ha detto ancora – è l’elemento più ingiusto. Delegando le norme generali dell’istruzione alle regioni, dal personale ai programmi, ai cicli, agli orari scolastici, tutto verrà deciso in autonomia”

“Sappiamo bene – ha sostenuto il segretario generale della Cgil calabrese Angelo Sposato – che venti sistemi di istruzione scolastica porterebbero a una parcellizzazione della cultura che dovrebbe, invece, essere un asse fondamentale della coesione. Pensiamo poi alle gabbie salariali e a quello che succederebbe se ci fossero regioni con salari più alti per gli insegnanti: si andrebbe incontro a un ulteriore spopolamento e impoverimento del territorio. Alla Calabria non bastano i presidi militari ma occorrono presidi sanitari e culturali, il dimensionamento scolastico va nella direzione opposta”. Va avanti la raccolta di firme per abrogare la legge sull’autonomia differenziata. Oltre dieci mila quelle raccolte nei banchetti sui territori di Catanzaro, Vibo e Crotone, oltre a quelle online. E si proseguirà fino al 30 settembre.

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