“Celebrare la Giornata dell’Europa (9 maggio) all’insegna della pace e dell’unità, è un dovere civico e, insieme, una sollecitazione a discutere, in prossimità del voto di giugno per l’Europarlamento, nel merito delle questioni che toccano le vite dei 440 milioni di cittadini europei. La cessione di sovranità e l’integrazione europea hanno reso possibili, in termini di benessere e di civiltà, dagli anni ’50 in avanti, risultati straordinari. Oggi la fine del bipolarismo, l’invasione dell’Ucraina e il conflitto in Medio Oriente, ci prospettano un mondo in preda al caos che chiede all’Europa di rinvigorire i valori fondanti, dotandosi di una visione e una leadership che superi lo schema di un tempo, quando contava sulla protezione degli Stati Uniti, sull’energia a basso costo dei russi e sui mercati cinesi per il nostro export. In questi rivolgimenti epocali, la Calabria e il Mezzogiorno, ponti strategici con l’Africa e l’Asia, debbono insistere affinché l’Europa potenzi le politiche per il Mediterraneo con il Sud dell’Italia piattaforma logistica che – grazie a infrastrutture come il Ponte sullo Stretto, il Porto di Gioia Tauro, l’Alta velocità ferroviaria e la modernizzazione della 106 – sia protagonista attivo nelle filiere globali del valore”.