“Il 22 marzo il Vice Presidente del Consiglio e Ministro dei Trasporti del governo Meloni, nonché segretario federale della Lega Matteo Salvini, durante la sua traversata propagandistica fra Reggio Calabria e Messina, ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un uomo politico disperato alla ricerca di consensi sparando fesserie iperboliche sempre più grosse.
E’ in evidente stato confusionale soffocato dalla sua disperata propaganda fumosa, fuorviante, colma di menzogne, alla quale credono in malafede soltanto i parlamentari leghisti e gli esponenti istituzionali ai vari livelli eletti o trasmigrati nella Lega dal centro-sinistra in preda al più spregiudicato “TRASFORMISMO INTERESSATO”.
La realtà è un’altra, il Governo Meloni ha abbandonato il Sud usandolo come merce di scambio per arrivare ad ottenere il premierato e soddisfare la sua bulimia di potere assoluto figlia della sua cultura autoritaria e illiberale;
l’ Autonomia Regionale Differenziata o “ Secessione dei Ricchi “, preludio del “ Grande Nord Padano”, unitamente alle decisioni di tagliare i fondi miliardari del PNRR destinati al Mezzogiorno per colmare le disuguaglianze sociali e i divari territoriali e infrastrutturali rispetto al nord più ricco del Paese, di eliminare i seppur insufficienti fondi perequativi stanziati dal Conte 2, di distogliere risorse pubbliche miliardarie destinate alla Calabria, alla Sicilia e al resto delle regioni meridionali per reinvestirle al nord, di impiegare i fondi di coesione destinati alle regioni Calabria e Sicilia per investirli nella fantomatica costruzione del Ponte attraverso la società Stretto di Messina e tanto altro ancora, stigmatizzano crudamente l’amara realtà e le reali intenzioni leghiste e delle destre.
Si ammodernino le infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali, immateriali e digitali calabresi e siciliane, ci vengano assicurati ospedali efficienti e moderni, si organizzi la medicina del territorio, si potenzi l’offerta del Servizio Sanitario Pubblico per consentirci di curarci a casa nostra eliminando attese diagnostiche esasperanti e i viaggi della speranza che arricchiscono il Lombardo-Veneto e l’Emilia Romagna, si potenzi l’Istruzione, le nostre scuole, l’offerta universitaria e formativa, si risani l’enorme dissesto idrogeologico e l’assetto idraulico delle nostre montagne, si migliori la viabilità fra le zone interne e quelle costiere e si ripristinino i servizi nei centri urbani montani, queste sono le opere pubbliche e gli investimenti miliardari che servono ai calabresi e ai siciliani e che creeranno posti di lavoro veri e stabili.
Non basta l’arma di distrazione di massa di un’opera faraonica, inutile, antieconomica, di dubbia realizzazione normativa, priva di certezze tese a garantire la sua stabilità strutturale, sismica e climatica come il Ponte a campata unica sospeso sullo Stretto di Reggio e di Messina con l’alta velocità che forse arriverà a sfiorare Praia A Mare, senza alcuna copertura finanziaria, che sconquasserà paesaggi, territori, economie locali e comunità, che distruggerà i delicatissimi e preziosi ecosistemi esistenti sulle sponde calabro-sicule, per coprire il massacro del Mezzogiorno e la disintegrazione dell’Unità d’Italia e della nostra Costituzione.
Piuttosto, i sindaci delle città dello Stretto si spoglino dell’ambiguità possibilista che li sta caratterizzando e si schierino apertamente a tutela degli interessi delle rispettive comunità contro un’opera inutile, dannosa e irrealizzabile e comunque assolutamente non prioritaria”. Lo afferma in una nota Giuseppe Carrozza, della Segreteria Regionale di Sinistra Italiana.