Lunedì 16 ottobre, a partire dalle ore 10, nel corso di un convegno che si svolgerà nella sala verde della Cittadella regionale di Catanzaro, sarà presentata, a cura del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), la Carta degli Extravergini d’oliva della Calabria.
L’iniziativa – a cui sono invitati a partecipare gli organi d’informazione – si aprirà con i saluti istituzionali della vicepresidente della Regione, Giusi Princi, dell’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, del direttore generale Crea, Stefano Vaccari.
All’incontro interverranno anche i direttori del Crea Politiche e bioeconomia (CreaPb cui spetta il coordinamento del progetto con Milena Verrascina, primo tecnologo), Alessandra Pesce, del Crea Olivicoltura frutticoltura agrumicoltura (CreaOfa), Enzo Perri, e del direttore generale del dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo.
La carta degli oli Dop e Igp calabresi nasce per fornire agli operatori della ristorazione e agli studenti delle scuole alberghiere un valido strumento comunicativo capace di divulgare la conoscenza sulle caratteristiche organolettiche dell’olio extra vergine di oliva, sulla sua qualità e sulle peculiarità dei territori, con lo scopo di favorire l’abbinamento cibo/olio finalizzato all’esaltazione dei gusti e dei sapori, come le ricette locali tramandano, attraverso il sottile filo della memoria che collega il passato al futuro, attraverso il presente.
L’evento rientra nell’ambito del progetto “Oleario, dove l’Italia lascia il segno”, finanziato dalla Rete rurale nazionale, che vede coinvolti, oltre ai centri Crea Ofa e Pb, anche Alimenti e Nutrizione.
Oleario ha creato sinergie con il mondo della scuola attraverso il suo Trivia Game a cui hanno partecipato varie scuole non solo calabresi, partecipando con il club Unesco e l’associazione Unesco Giovani a un’importante manifestazione sull’olio evo a Imperia e a Cosenza, a un convegno al Parco archeologico di Scolacium, creando un legame tra l’olio extravergine in commercio e i reperti che il mondo antico ci ha tramandato, e, infine, in Valtellina, un territorio poco olivicolo ma in cui la qualità emerge prepotentemente.