Il boss detenuto Edoardo Mangiola, capo del “locale” di Spirito Santo, tratto in arresto nel corso dell’operazione Malefix, continuava a impartire ordine dal carcere attraverso l’utilizzo di telefoni cellulari abilmente modificati e introdotti all’interno degli istituti di pena in cui era recluso. E’ quanto emerge dalle indagini che hanno portato stamane all’arresto di 28 persone legate a vario titolo alla ‘Ndrangheta da parte della Polizia di Stato.
L’inchiesta e’ coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Con la fattiva collaborazione del figlio Beniamino, secondo quanto emerso, Mangiola continuava a dare disposizioni ad alcuni dei piu’ fidati sodali fra cui Francesco Palmisano, Domenico Siclari, Caterina Belfiore e Ernesto Barbaro.