“Gli istituti agrari potranno attingere ai bandi del Piano di sviluppo rurale. Grazie ad un emendamento che abbiamo predisposto con il Dipartimento Agricoltura, insieme all’assessore Gianluca Gallo, ed approvato ieri sera in Consiglio regionale, gli istituti agrari che hanno al proprio interno delle vere e proprie aziende agricole con una propria capacità produttiva, saranno equiparati agli enti pubblici che possono già partecipare alle opportunità offerte dal Psr”.
È quanto afferma il consigliere regionale e presidente della terza commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative, Pasqualina Straface. “Gli istituti agrari della nostra regione – aggiunge Straface – acquisiranno così lo status di azienda vera e propria ed attraverso i bandi del Psr potranno beneficiare di contributi pubblici per ammodernare strutture e mezzi di impresa, rinnovare il parco macchinari e tutte quelle strumentazioni necessarie per migliorare la produttività dei lavoratori e per favorire le attività didattiche, così da sviluppare “l’imprenditorialità e la propensione allo sviluppo degli istituti di formazione superiore”, come recita testualmente l’emendamento. “Da queste scuole – riporta il testo del provvedimento – escono gli imprenditori e i tecnici del settore primario di domani.
La preparazione professionale e culturale dei ragazzi che si preparano ad entrare nel mondo produttivo dell’agroalimentare rappresenta un essenziale fattore moltiplicatore dell’innovazione del settore. È pertanto un investimento far rientrare queste scuole altamente professionalizzanti nella platea degli imprenditori agricoli che possono concorrere alla leva dei fondi comunitari e alle misure regionali di sostegno per il miglioramento produttivo del programma di sviluppo rurale, nonché, di altri enti pubblici.
Inoltre vengono estese a tali aziende le norme urbanistiche regionali concernenti le aree rurali”. “Una grande occasione per gli istituti agrari – conclude la presidente della terza commissione regionale – che deriva dalle grani potenzialità messe in campo dal Piano di sviluppo rurale”.