Si è svolta domenica 16 aprile a Roma, la prima assemblea nazionale del partito Exit-sovranità per l’Italia, fondato meno di un anno fa da Simone Di Stefano. E’ stato un incontro molto partecipato che ha visto la presenza da nord a sud, dei vari nuovi coordinamenti regionali del partito, tra cui anche quello calabrese con la presenza di Paolo Di Matteo. I lavori introdotti da Davide Di Stefano si sono svolti in una sala gremitissima. Hanno preso la parola tra i vari ospiti e relatori presenti, l’ex ministro e sindaco di Roma Gianni Alemanno, oggi presidente del comitato “Fermare la guerra”, il giornalista Luca Mastrangelo ed il vice-presidente del partito di Ancora Italia , Luciano Tovaglieri.
Infine l’intervento del segretario nazionale Simone Di Stefano, che dicendosi soddisfatto per come il partito sta crescendo in Italia, ha tracciato i punti programmatici di Exit, primo fra tutti la necessità per l’Italia di uscire dall’Ue e dai suoi capestri trattati. Di Stefano ha parlato anche di sanità, ricollegandosi ai provvediti assunti dagli ultimi governi per far fronte alla pandemia, con l’obiettivo di cancellare l’obbligo di vaccinazione che con il Covid 19 ha violato ogni sacrosanto principio individuale di libertà sociale e sanitaria.
Si è anche parlato del diritto alla proprietà della casa, di immigrazione e del problema della denatalità, oltre che di sovranità alimentare e monetaria, inserite a pieno titolo nel programma di Exit. “Domenica si sono gettate le basi per la costruzione di una valida alternativa politica per la Patria. Il vuoto lasciato dai partiti tradizionali che hanno tradito speranza ed aspettative dei cittadini, deve obbligatoriamente essere colmato dal partito di Di Stefano, il quale da qui in avanti, sarà presente coi suoi uomini e le sue donne sui territori, per far conoscere la proposta politica per la ricostruzione nazionale e la creazione di una nuova classe dirigente che risponda solo agli interessi nazionali ed ai bisogno del suo popolo” è scritto in una nota.