“In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, mentre le istituzioni centrali cercano di porre un freno al carovita, in Calabria i pendolari dal 1° Ottobre dovranno scontrarsi con l’aumento dei costi per il trasporto pari al 60% del costo attuale del biglietto ferroviario a livello regionale. Per fare un esempio un abbonamento mensile da Cosenza a Reggio Calabria fino ad oggi costava 140,80€, dal 1° Ottobre costerà 216,20€. Per questi motivi Nico Iamundo – Commissario Regionale dell’U.Di.Con. Calabria – contesta questo rincaro e attraverso una nota inoltrata a Trenitalia e alla Regione Calabria ne chiede i motivi nonché una immediata e concreta risoluzione, ritenendola ingiustificata e dannosa per il momento che tutte le famiglie stanno attraversando. In questi ultimi anni, la situazione del trasporto locale, si è complicata fortemente ed in una Regione come la nostra, che paga a caro prezzo le carenze logistiche con numerosi treni cancellati che complicano la mobilità di turisti, o ancora le tempistiche di percorrenza da un capo all’altro della regione, con zone come quella ionica ancora da elettrificare ecc., non trova nessuna giustificazione un rincaro dei prezzi così abnorme. Se consideriamo ancora che il contratto di servizio stipulato fra ARTCal e la Regione prevede per le annualità 2018-2032 specifici aumenti e nello specifico per il 2022 un incremento del 6.5%, trovo irrazionale tutto ciò. Viaggiamo sempre un passo indietro se consideriamo che le politiche introdotte sono contro tendenti al resto della nazione dove si vuole incentivare invece, per la tutela dell’ambiente in primis, l’utilizzo di questi mezzi.
L’U.Di.Con., oltre a chiedere un intervento immediato al Governatore Occhiuto, sottolinea negativamente “la mancanza di una consultazione preventiva con le varie Associazioni su questo tema, sia per il numero dei cittadini coinvolti, sia per la elevata percentuale di rincaro. Ancora – continua Nico Iamundo – l’aumento generalizzato delle tariffe, fra l’altro solo in Calabria, a quello che oggi è l’unico mezzo di trasporto disponibile per la mobilità regionale maggiormente utilizzata dai calabresi, non è stato comunicato nemmeno agli stessi passeggeri che giornalmente viaggiano, in barba alla trasparenza contrattuale e all’informazione, avendo così un’amara sorpresa al rinnovo dell’abbonamento. Ciò infatti potrebbe incidere per circa 900€ a nucleo familiare. Gli aumenti previsti sono fortemente penalizzanti per chi deve spostarsi per lavoro o per studio. Non trovano nessuna giustificazione, – per il Commissario U.Di.Con. – questi gravosi aumenti, se consideriamo ancora le condizioni del servizio offerto. Chiederemo all’ Assessorato Regionale ai Trasporti ed a Trenitalia – conclude Nico Iamundo – , di correggere immediatamente questi gravosi aumenti, aumenti che si traducono in soldi che pesano sulle tasche dei passeggeri del trasporto regionale calabrese, considerando il fatto che l’entità dell’aumento potrebbe risultare per tanti pendolari calabresi la non possibilità di accedere al servizio di trasporto o, per centinaia di famiglie, il carico di una vera e propria tassa aggiuntiva alle tante che già gravano sul bilancio familiare.”